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Germania: calano ancora i prezzi alla produzione. Deflazione sempre più vicina

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Il settore della manifattura tedesca sta indicando una situazione problematica, e questa volta lo fa tramite i prezzi.

I prezzi alla produzione in Germania sono diminuiti del 6,0% su base annua a luglio 2023, invertendo l’aumento dello 0,1% di giugno e puntando a un primo calo da novembre 2020.

Il calo è stato in gran parte dovuto a un effetto base, peggiore delle stime di mercato di un 5,1% calo a causa di un calo del 19,3% dei prezzi dell’energia, con i prezzi dell’elettricità in calo del 30,0%. Nel frattempo, i prezzi degli alimenti intermedi sono diminuiti del 3,4%, trascinati da metalli (-10,5%), fertilizzanti e azoto (-36,1%) e legno (-28,9%).

Al contrario, il costo dei beni non durevoli è aumentato dell’8,1%, trainato dagli alimentari (9,2%), in particolare dallo zucchero (87,5%).

Anche i prezzi dei beni di consumo durevoli sono aumentati del 5,8%, grazie ai mobili (6,0%) e agli elettrodomestici (7,1%); mentre quelli dei beni strumentali sono aumentati del 5,5%), principalmente macchinari (6,7%) e autoveicoli (5,1%).

Escludendo l’energia, i prezzi alla produzione sono cresciuti del 2,0%. Su base mensile, i prezzi alla produzione sono scesi dell’1,1% a luglio, il terzo mese consecutivo di calo e il ritmo più ripido della sequenza, rispetto alle previsioni di un calo dello 0,2%.

Ecco il relativo grafico

Anche su un’otticca decennale vediamo come la variazione sia piuttosto particolare.

Quali indicazioni possiamo trarre da questi dati:

  • i costi energetici in calo hanno aiutato a mandare in territorio negativo i costi di produzione nel loro complesso, ma a luglio si è già avvertita un’inversione di tendenza;
  • i costi alla produzione interni restano invece ancora elevati, molto, soprattutto per le produzioni agricole, che soffrono di una combinazione di fattori atmosferici, degli alti costi energetici invernali e di una carena generale di offerta, vedi zucchero;
  • il costo alla produzione, esclusa l’energia , è positivo, ma comunque basso, segno che il sistema tedesco inizia a risentire di una crisi di consumi e di un eccesso di offerta.

Una situazione complessa, ma che potrebbe avere un lato positivo: l’aumento dei prezzi al netto dell’energia potrebbe indicare che l’industria sta recuperando margini economici. Un segnale che potrebbe essere positivo, quando sia i servizi sia la costruzione sta perdendo terreno.

 


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