Analisi e studi
Germania: analisi della crisi dell’industria
Fino al 2018 la Germania poteva essere considerata l’esempio del miracolo industriale moderno, la capaicità di un”economia industriale pluricentenaria di rigenerarsi. La produzione ha beneficiava di un boom lungo e intenso, mentre l’occupazione aumentava. E questo nonostante il presidente Usa avesse già intrapreso la sua strada protezionista e anche la decisione britannica di uscire dall’Ue avesse causato grande incertezza.
Il mercato del lavoro è stato particolarmente robusto: nel luglio 2018, l’industria metallurgica ed elettrica, scheletro della Germania, sfondavano la soglia dei quattro milioni di dipendenti per la prima volta dal 1993. Nella produzione, invece, è iniziata gradualmente una discesa che non si è ancora potuta arrestare (grafico):
La produzione nell’industria tedesca è in calo da maggio 2018, che rappresenta la fase di debolezza più lunga dall’inizio degli anni ’90.
L’ultima volta che si è verificata una crisi industriale altrettanto lunga è stato tra il febbraio 1992 e il luglio 1993, quando l’economia tedesca era alle prese con le conseguenze della riunificazione. Sebbene la recessione durante la crisi finanziaria sia stata molto più grave, si è conclusa dopo soli otto mesi e non aveva cause nella struttra dell’industria.
La crisi dell’industria tedesca ha due cause: l’indebolimento dell’economia globale e i cambiamenti strutturali nei singoli settori industriali.
L’attuale crisi ha due cause: l’indebolimento dell’economia globale ei cambiamenti strutturali nell’industria tedesca. Il fatto che entrambi i fattori non possano essere considerati indipendentemente l’uno dall’altro, ma siano in molti punti confusi, rende la crisi estremamente persistente.
Principalmente a causa del conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, si stima che l’economia globale sia cresciuta solo del 3% nel 2019. Per metterlo in prospettiva: il Fondo monetario internazionale inizialmente ipotizzava un aumento globale del 3,7%, ma ha corretto le sue previsioni al ribasso quattro volte nell’ultimo anno. Ciò ha avuto un impatto sulla forte industria di esportazione della Germania. Nel 2019 ha dovuto addirittura registrare un segno negativo (grafico):
Lo scorso anno il valore aggiunto reale lordo nel settore manifatturiero è diminuito del 3,6% rispetto al 2018.
Per il 2020, gli esperti prevedono una leggera tendenza al rialzo per l’economia globale, anche se non è facile comprendere quale sarà la rricaduta sull’industria tedesca, che potrebbe essere minimo. In ogni caso, non è prevedibile una ripresa significativa nel prossimo futuro.
Sconvolgimento nel settore automobilistico
Oltre alle influenze esterne, anche i cambiamenti all’interno dei singoli settori svolgono un ruolo importante per l’industria tedesca. Quasi tutti i sottosettori dell’industria manifatturiera sono interessati dalla continua digitalizzazione e automazione. Tuttavia, lo sconvolgimento nell’industria automobilistica sta avendo un impatto particolarmente forte.
Le case automobilistiche stanno inoltre lavorando intensamente per posizionarsi meglio in termini di mobilità elettrica e rispettare i requisiti legali dell’UE. Questa conversione richiederà tempo e avrà un impatto negativo sulla dinamica del settore a medio termine e non è detto che abbia successo perché le auto elettriche non hanno il successo di mercato previsto, magari perché troppo costose o non sufficientemente perfformanti.
La crisi del settore manifatturiero ora si fa sentire anche sul mercato del lavoro.
Dopo la riduzione iniziale dei posti di lavoro temporanei e la riduzione dei crediti sui conti dell’orario di lavoro, nell’autunno 2019 il numero di occupati nell’industria è diminuito per la prima volta in dieci anni.
Nonostante tutti questi fattori, ci sono i primi segnali che la produzione potrebbe almeno aver toccato il fondo. L’umore nelle aziende sembra aver toccato il fondo, o almeno così sperano i tedeschi.
Ciò è indicato dai dati dell’indice del clima aziendale ifo e dell’indice dei responsabili degli acquisti per l’industria. Nonostante il persistente basso livello di ordini ricevuti, il settore manifatturiero ha ancora un portafoglio ordini ragionevole. E le esportazioni di merci sono recentemente aumentate di nuovo leggermente. Quindi potrebbe esserci una stabilizzazione a un livello inferiore. La manifattura tedesca continuerà a esistere, ma non sarà quella di prima.
Il riavvicinamento economico tra Stati Uniti e Cina e la chiarezza sulla Brexit potrebbero anche aiutare il settore a fermare gradualmente la tendenza al ribasso, forse, ma non c’è da sperarci troppo. Magari invece l’inersione verrà dagli investimenti dello Stato nell’industria, fra i 10 miliardi di contributi a Intel e i 5 a TSCM.
Dati da IWD
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