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Gas russo: dal 2024 stop al transito in Ucraina
Le forniture di gasdotto dalla Russia all’Europa attraverso l’Ucraina potrebbero terminare l’anno prossimo, quando scadrà il contratto di transito tra Mosca e Kiev, ha dichiarato il ministro dell’Energia ucraino al FT.
Secondo German Galushchenko, le possibilità che le due parti negozino un nuovo contratto sono scarse o inesistenti, anche perché le parti sono attualmente in guerra. Ciò significa che il flusso di gas si interromperà, ponendo fine alle entrate dell’Ucraina derivanti dalle tariffe di transito e alla fornitura di gas a Paesi come l’Austria e la Slovacchia.
“Non riesco proprio a immaginare come potrebbe essere bilaterale“, ha detto Galushchenko al FT in un’intervista, aggiungendo che “posso dirvi che stiamo preparando il nostro sistema per un taglio delle forniture“.
La rotta ucraina rappresenta circa il 5% delle esportazioni di gas russo verso l’Europa, o meglio rappresentava quel 5% prima che la maggior parte delle altre rotte venisse chiusa l’anno scorso da Gazprom.
Tuttavia, il gas trasportato attraverso l’Ucraina fornisce circa la metà del gas dell’Austria, secondo gli ultimi dati di maggio, citati dal FT.L a Slovacchia dipende da questo gasdotto per il 95% delle sue importazioni di gas.
Il ministro dell’Energia ucraino ha suggerito che l’UE potrebbe voler mediare i colloqui sull’estensione del contratto con Mosca, ma il FT ha osservato che gli analisti ritengono che si tratterebbe di una sfida a causa della “difficile ottica dei colloqui con Mosca”. Sarebbe interessante vedere Borrelli o la Von Der Leyen “mediare”un accordo con Mosca. Tra l’altro perché Gazprom dovrebbe accettare un accordo nel momento in cui è sottoposta a pesanti sanzioni?
Quindi c’è da correre per trovare una rapida soluzione se non si vogliono lasciare due paesi dell’Europa centrale al freddo.
L’Unione Europea importa quasi tutto il gas naturale di cui ha bisogno. Prima che la Russia invadesse l’Ucraina, le importazioni da Gazprom rappresentavano circa la metà del totale.
Ora, la quota di gas russo nel mix di importazioni dell’UE è diminuita in modo significativo, con due sole rotte rimaste aperte: Ucraina e Turchia. La rotta turca però transita per l’Itslia, come quella algerina e libica.
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