Economia
Gas naturale: o l’Unione Europa cancella la propria legislazione ESG o resterà a secco
L’Unione Europa, ha creato un incrocio burocratico legislativo che, se non verrà prontamente corretto, mettrà in grave difficoltà le principali forniture di gas naturale verso l’Unione, al punto da poter portare i paesi a una crisi energetica irreversibile, il tutto condito da una crisi internazionale
L’Unione Europea si è posta da sola nella condizione di trovarsi in una crisi energetica irreversibile, probabilmente finale per la propria esistenza. Una crisi che parte esclusivamente dalla propria arroganza.
Sappiamo che la UE deve importare il gas naturale dall’estero: le scorte interne ci sono, ma sono praticamente non sfruttate. Nel 2023 i fornitori erano i seguenti:
- Norway: 30.3%, 87.8 bcm.
- United States: 19.4%, 56.2 bcm.il pa
- North Africa: 14.1%, 41 bcm.
- Russia (pipeline): 8.7%, 25.1 bcm.
- Russia (LNG): 6.1%, 17.8 bcm.
- United Kingdom: 5.7%, 16.6 bcm.
- Qatar: 5.3%, 15.5 bcm.
Come sappiamo le forniture via gasdotto dalla Russia sono andate praticamente a zero, sostituite in parte da forniture norvegesi in parte da Nord Africa e Nord America.
Ora la Commissione vuole anche limitare /eliminare le forniture di GNL/LNG dalla Russia, sempre come parte delle sanzioni alla Russia stessa.
Questo porterà ad un aumento della dipendenza dagli altri fornitori: Stati Uniti, Nord Africa, Qatar. Il Mare del Nord sta già pompando praticamente al limite.
In realtà le risorse subito sfruttabili sono Stati Uniti e Qatar. L’Africa ha dei problemi, come sappiamo dalle vicende Totalenergies in Mozambico. Il Mediterraneo Orientale è il sviluppo, ma non immediato (se avessero sviluppato South Stream avremmo molti meno problemi…) e comunque Turchia ed Egitto sono clienti importanti. La Libia è politicamente poco stabile. L’Algeria ha problemi politici con alcuni paesi (Francia e Spagna).
Come fornitori affidabili ci sono quindi Stati Uniti e Qatar. L’Australia è un potenziale grande fornitore, ma è, letteralmente, dall’altra parte del mondo e ha come mercati più convenienti tutta l’Asia. L’Argentina sicuramente si svilupperà, ma è anch’essa lontana.
Qatar: il problema della legislazione ESG
Dei due paesi restanti il Qatar ha già affermato che interromperà le forniture di GNL a partire dal 2027. la causa è la certificazione ESG delle importazioni nella UE,, comprese quelle di Gas Naturale Liqufatto. I clienti europei dovrebbero svolgere una Due Diligence ESG dei fornitori qatarioti, che quindi dovrebbero presentare prove del rispetto di una serie di normative sul lavoro, il rispetto dell’ambiente, il DEI, che non vogliono fare.
Il Qatar è stato piuttosto chiaro: piuttosto che adempiere a questa due diligence, o di essere sottoposto a sanzioni da parte della UE, non fornirà più la UE di GNL. del resto di clienti che vogliono il GNL qatariota è pieno il mondo.
Scoppia il problema con gli USA
Resterebbero gli USA, da cui Trump vuole esportare gas e petrolio in quantità, ma anche qui a creare il problema è la legislazione europea. Nel 2027, i Paesi dell’UE inizieranno a sanzionare le aziende che importano carburante non conforme alle nuove norme sulle emissioni di metano. Queste misure sono state sviluppate in collaborazione con l’amministrazione Biden, peccato che Trump sembri intenzionato a invertire questi requisiti.
Trump ha detto chiaramente che eliminerà buona parte delle misure prese da Biden che limitano la prduzione di petrolio e metano USA, fra cui anche quella che richiedeva alle aziende produttrici di limitare-certificare l’emissione di metano quando si estraevano idrocarbuti. Questa emissione non è, ovviamente, voluta, ma può avvenire e la completa eliminazione ha dei costi.
Se le aziende USA non appliceranno questi costosi metodi di limitazione delle emissioni di metano durante le estrazioni allora la UE le sanzionerà, e queste sanzioni non saranno altro che un vero e proprio dazio all’importazione di GNL. se va bene una tassa, se va male una causa di scontro diretto con l’amministrazione USA. Bisogna esssere illusi se si pensa che Trump li lascerà passare senza nulla fare.
Lunedì Trump ha revocato una serie di ordini ambientali e ha emanato una direttiva per ritirare tutte le misure che “gravano sullo sviluppo delle risorse energetiche nazionali”. Ciò significa che le norme sul metano e sull’anidride carbonica saranno probabilmente cancellate.
Inoltre Trump ha congelato tutti i fondi del Dipartimento dell’Energia per redistribuirli secondo le nuove priorità del governo. Fra questi vi sono i fondi che avrebbero dovuto alimentare l’apparato burocratico di controllo e certificazione delle emissioni di metano durante l’estrazione. Questo finanziamento è attualmente congelato, ma, vista l’avversione dell’amministrazione Trump verso tutti questi strumenti burocratici, sarà quasi sicuramente cancellata.
Senza questa certificazione pubblica o le autorità europee si fideranno di quello che diranno i privati, che, non essendo soggetti a controlli, dichiareranno quello che vogliono, oppure applicheranno le sanzioni che saranno dei veri e propri dazi. Trump la prenderà malissimo.
I legislatori Verdi che hanno guidato questa inutile legislazione lo negano, ma sinora non ne hanno letteralmente, azzeccata una. Sarà interessante osservare come faranno le autorità della UE a convincere Trump che non si tratta di dazi e non avere una sua reazione, soprattutto perché da un lato, ormai, c’è una coda di alleati degli USA che vuole comprare GNL a stelle e strisce , Corea del Sud, Giappone e Taiwan in testa.
Questo enorme pasticcio è figlio della stolida arroganza dei legislatori europei, in primis Verdi, che dall’angolino dei propri comodi uffici in Germania o a Bruxelles pensano di poter comandare il mondo, senza rendersi conto che il mondo va avanti per la sua strada senza di loro, anzi nonostante loro. Trump, e se non lui l’economia, puniranno duramente questa arroganza, e con lei coloro che si sono piegati ad essa.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login