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Gas Naturale: entreremo in stato di allerta per la crisi del gas, ma in realtà non faremo nulla
L’Italia potrebbe dichiarare la prossima settimana lo stato di allerta se le forniture di gas naturale dalla Russia continueranno a essere limitate, hanno dichiarato venerdì a Reuters fonti governative.
Prima dell’invasione russa dell’Ucraina, l’Italia si riforniva di circa il 40% del gas dalla Russia. L’Italia ha cercato di diversificare le proprie importazioni di gas con maggiori forniture da parte di produttori nordafricani, ma è ancora un grande consumatore di quello proveniente da Mosca.
Lo stato di allerta è la seconda fase dei protocolli di emergenza gas dell’Italia. Il Paese è in stato di pre-allerta da febbraio, quando la Russia ha invaso l’Ucraina, mentre la terza fase del protocollo è lo stato di emergenza.
Se le riduzioni persistono nei prossimi giorni, il Ministero della Transizione Ecologica italiano potrebbe decidere la prossima settimana di far passare l’Italia dall’attuale stato di pre-allerta allo stato di allarme, hanno dichiarato venerdì all’agenzia di stampa italiana ANSA fonti del Ministero.
Lo stato di allerta comporterebbe, tra l’altro, il razionamento della fornitura di gas ad alcune utenze industriali, l’aumento delle importazioni di gas da altri fornitori e l’incremento della produzione delle centrali elettriche a carbone.
Per tutta la settimana, l’Italia ha ricevuto dalla Russia una diminuzione dei volumi di gas, con tagli che si sono intensificati ogni giorno a partire da martedì. All’inizio della settimana, la fornitura russa all’Italia è stata ridotta del 15%. Il taglio è salito al 35% dei volumi richiesti per giovedì e venerdì la major energetica italiana Eni ha segnalato ulteriori tagli alle forniture. L’Eni riceverà solo la metà dei volumi richiesti per la giornata, ha dichiarato, anche se queste erano superiori a quelle dei giorni precedenti.
Draghi parla di motivazioni politiche, e non tecniche, ma questa affermazione non produce il gas naturale di cui abbiamo bisogno. In questo momento, per la verità, avremmo bisogno di un gas, di energia a costi accettabili, non di sapere che le cause sono politiche. Anche perché allora, se andiamo a vedere le cause in profondità, dovremmo condannare tutti i politici europei, tedeschi e quasi tutti quelli italiani degli ultimi dieci anni e non solo Putin. Comunque sarebbe opportuno rivedere quanto prima la PITESAI, il piano per impedire l’estrazione di gas in Italia, e permetterci di affrontare meglio l’emergenza.
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