Energia
Fusione Nucleare: Il Reattore “Domestico” di Bristol che genera soldi (e salva vite!)
Un team di Bristol ha creato un reattore a fusione nucleare piccolo e profittevole, producendo isotopi medici vitali. È il futuro della fusione, in formato “casalingo” e senza sprechi.

Un reattore a fusione nucleare può essere anche un oggetto dalle dimensioni quasi domestiche, tale da poter stare su un tavolo, e quello realizzato a Bristol è casalingo anche nell’aspetto, con dei pezzi di nastro adesivo che ne aiutano la solidità.
Eppure questo reattore a fusione realizzato in un anonimo magazzino di Bristol ha due caratteristiche eccezionali per la fusione nucleare attuale: funziona e genera profitti (anche se non dall’energia).
Alla Astral System, che ha costruito questo reattore a fusione, ci si è buttati sulla fusione nucleare finalizzata alla produzione di radio isotopi per la sperimentazione medica.
“Abbiamo migliaia di farmaci in fase di sperimentazione medica che utilizzano la medicina nucleare e, allo stesso tempo, l’offerta sta diminuendo”, ha affermato il dottor Tom Wallace-Smith di Astral Systems.
I radioisotopi sono sostanze chimiche che possono essere utilizzate per diagnosticare o curare i tumori. Alcuni, come lo iodio-131, sono fondamentali per alcuni trattamenti. Molti dei più importanti sono prodotti bombardando altri atomi con neutroni. Attualmente, questo processo si basa su reattori nucleari obsoleti, alcuni dei quali si guastano regolarmente, e questo preoccupa i medici sulla possibilità di una loro carenza.
“C’è un vero e proprio squilibrio che sta limitando il settore”, ha affermato Wallace-Smith. È qui che ritiene di poter dare un contributo, utilizzando la fusione nucleare come nuovo modo per fornire i neutroni necessari.
La fusione nucleare sfrutta i processi che avvengono nel sole per unire due atomi di idrogeno e trasformarli in un atomo di elio e un neutrone. In teoria, i neutroni possono quindi essere utilizzati per generare elettricità. Per i sostenitori dell’energia pulita, se riuscissimo a farla funzionare, sarebbe una soluzione al cambiamento climatico, fornendo energia illimitata e priva di emissioni di carbonio. Ma per ottenerla è necessario controllare condizioni simili a quelle del sole, ottenendo al contempo più energia di quanta se ne immette. Aziende e governi di tutto il mondo lavorano da decenni per realizzare un reattore pratico.
Alla Astral Systems, l’azienda co-fondata da Wallace-Smith, che ha conseguito il dottorato a Bristol, hanno appena realizzato un reattore pratico. Anzi, diversi. Ma la differenza è che non cercano di ottenere più energia di quanta ne immettano. Cercano semplicemente di produrre neutroni in un dispositivo che può stare su un tavolo.
Importantissima lampadina a neutroni
Come fa Astral a produrre neutroni dalla fusione nucleare? La maggior parte dei reattori a fusione funziona contenendo un plasma in un campo magnetico e riscaldandolo a temperature estremamente elevate.
Quello di Astral è diverso. Utilizza alte tensioni per fondere l’idrogeno nel plasma attorno a un catodo, che di conseguenza inizia a emettere piccole quantità di neutroni man mano che si fonde in elio. La fusione è piccola in volume, ma suffiente a produrre neutroni.
“È come una lampadina a neutroni”, ha affermato Wallace-Smith. La fisica di questo fenomeno è nota da tempo, ma ora è stata utilizzata
L’illuminazione metaforica di Wallace-Smith è arrivata quando ha contribuito a dimostrare che anche gli isotopi dell’idrogeno urtavano contro le pareti del dispositivo, dove potevano quindi verificarsi ulteriori reazioni, aumentando di parecchie volte l’efficienza per processo.
“Ciò significava che il plasma era meno simile a una lampadina e più simile a una candela”, ha affermato. Significava anche che era possibile ottenere più neutroni.
L’idea di Astral è molto interessante: oltre a produrre radio isotopi già utilizzati in medicina, l’idea sarebbe quella di fornire la macchia a ospedali che potrebber produrre in sede radio isotopi a vita breve che, normalmente, non sono utilizzati in campo medico, ma che, grazie a questo reattore a fusione casalingo, potrebbero essere a disposizione dei medici.
“Si apre una vasta gamma di nuovi isotopi che potrebbero essere utilizzati per curare e diagnosticare persone che al momento non abbiamo a disposizione”.
Questo reattore, per ora, non consegue finalità energetiche: per ora l’azienda è molto lontana dal cosiddetto “Guadagno energetico”, cioè dal produrre energia più di quanto ne consumi, anche se non lo esclude. Però guadagna denaro, e questo, nel mondo della fusione attuale, è già un buon risultato. La fusione non è solo una promessa per il futuro, ma un business attuale.
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