“Freedom convoy”. Le proteste per l’obbligo vaccinale iniziano a far saltare le forniture alimentari…

Giorni dopo il “Freedom Convoy” di camionisti che protestavano contro gli obblighi vaccinali a Ottawa, la capitale del paese, le proteste si stanno diffondendo ai valichi di frontiera USA-Canada e aggravano i problemi logistici. La protesta nella capitale canadese aveva già creato problemi nelle consegne, avendo coinvolto 70 mila camion che, ovviamente, non portavano merci. Ora la situazione rischia di mettere in crisi le forniture alimentari negli USA. Il tutto perché Trudeau, il primo ministro  canadese, ha voluto introdurre un incomprensibile obbligo vaccinale ai camionisti.

Gli Stati Uniti sono il più grande importatore di carne bovina dal Canada per la carne bovina , oltre che acquistare altre merci alimentari. Qualsiasi interruzione del commercio di carne tra i due paesi ha gravi conseguenze per i trasformatori di carne in Canada e per i consumatori negli Stati Uniti.

Bloomberg riporta che 150 camion carichi di carne bovina, diretti negli Stati Uniti, sono bloccati in un ingorgo al confine di Coutts, Alberta, secondo i dati del Canadian Meat Council. Dal fine settimana, un convoglio di camionisti ha rallentato i tempi di elaborazione tra Alberta e Montana.

BREAKING: Massive convoy of truckers have blockaded the US-Canada border crossing in Alberta pic.twitter.com/A4KHrzETbv

— Jack Posobiec 🇺🇸 (@JackPosobiec) January 31, 2022

“Non è ancora chiaro cosa stia facendo il governo provinciale o federale per facilitare una risoluzione. Più tempo ci vorrà, causerà più problemi nella catena di approvvigionamento e questo riguarderà tutti, dal produttore al consumatore”, ha affermato Marie-France MacKinnon, portavoce di il consiglio statale dell’Alberta. Del resto le strade, come potete vedere, sono poche, il blocco è molto semplice.

I camionisti hanno votato l’altro ieri per mantenere il blocco, nonostante le minacce di sgombro da parte delle autorità, ma si attende un intervento da un momento all’altro. Comunque questa situazione farà ulteriormente peggiorare la situazione logistica delle forniture alimentari USA, già al limite per l’assenteismo legato ad Omicron. Tutto questo porterà a scaffali vuoti, o poco forniti, e a spinte  inflattive notevoli.