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FRANCIA, SPAGNA E COVID-19. Problemi di gestione e di turismo

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La gestione del Covid-19 non viene a dipendere da misure di emergenza, ma, evidentemente , da una gestione attenta dei flussi turistici e degli assembramenti personali, oltre che, evidentemente, da fattori di carattere ambientale e qualche paese europeo ha dei problemi non previsti.

La Francia sa vedendo un ritorno del virus con un reale aumento del numero di contagi. Ecco quello che ci dice Le Figarò: “A parte il tasso di occupazione dei letti di terapia intensiva che sta lentamente diminuendo, gli indicatori di monitoraggio per la pandemia di COVID-19 mostrano un aumento della circolazione virale”,  Il numero di contagi è in aumento, soprattutto fra i giovani, con un valore di R pari ad 1,3 e, soprattutto, in costante aumento dal primo di luglio. Anche il numero di “cluster” è in costante aumento.

22 nuovi casi raggruppati sono stati identificati nelle ultime 24 ore, portando il totale a 247 ancora attivi. Uno dei più grandi, con sede a Quiberon, in Bretagna, ha attualmente 72 persone positive ed il comune ha dovuto porre la chiusura notturna delle spiagge ed un obbligo di mascherine. Notiamo che è stato sufficiente il comune, senza nessuna legge di emergenza. nazionale.

Quello che è evidente è che le vacanze stanno facilitando la diffusione soprattutto fra i giovani che, però, vengono ad essere evidentemente colpiti da forme più lievi, tanto che la pressione sulle emergenze si alleggerisce, oppure l’effetto delle terapie disponibili è sufficientemente efficace da impedire casi drammatici.

In Spagna invece tutta la filiera turistica sta tremando. Il paese iberico ha visto un riaccendersi dei casi in Catalogna ed Aragona e questo ha portato alcuni stati europei, Germania e Regno Unito in testa, ad emettere o indicazioni negative o ordini di quarantena al rientro che stanno segnando in modo pesante l’economia iberica. Soprattutto l’imposizione della quarantena al rientro per i turisti inglesi, tradizionalmente i più numerosi, mette tutto un settore che conta per il 14% del PIL in crisi.

Per dare un’idea del colpo El Mundo parla di 300 mila cancellazione di prenotazioni in cinque giorni nel comune di Benidorm, Costa Brava, dove lo scorso anno i visitatori provenienti dalla Gran Bretagna era stato pari a 4,9 milioni. Solo per questo tratto di costa catalano sono previste perdite per 200 milioni, un disastro che Madrid sperava di evitare. Ora le limitazioni sono estese sino al 31 agosto, mettendo una pietra tombale sulla stagione turistica.


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