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Francia: il sindaco di Marignane pensa di dotare gli insegnanti di spray urticanti per autodifesa

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La situazione delle scuole francesi è percepita come pericolosa, dopo l’assassinio di due professori, Paty e Bernard, e i comuni stanno prendendo delle contromisure. Il 13 gennaio, durante la presentazione degli auguri di buon anno ai suoi elettori, Eric Le Dissès, il sindaco di Marignane, ha fatto un annuncio molto discusso. Il sindaco della cittadina delle Bouches-du-Rhône, che ha annunciato l’intenzione di dotare gli insegnanti delle scuole della sua città di bombolette di gas lacrimogeno.

Il primo cittadino ha spiegato l’idea a Valeurs Actuelles “Ho visto il video dell’attentato che ha tolto la vita a Dominique Bernard e mi sono chiesto: cosa avrebbe potuto evitare che accadesse una cosa del genere?” . Il sindaco ha quindi pensato a questo dispositivo che rallenterebbe l’avanzata di un aggressore, o addirittura lo neutralizzerebbe, in attesa dell’arrivo della polizia.

Una proposta allettante

Alla fine del 2023, Eric Le Dissès ha inviato una lettera agli insegnanti locali chiedendo loro se fossero favorevoli all’idea. Secondo una fonte vicina alla questione, “la metà degli insegnanti delle scuole elementari ha espresso interesse” per l’impiego di tale sistema.

Molti di loro affermano di sentirsi sempre meno sicuri nello svolgimento delle loro mansioni e di ricevere poco sostegno. Quindi il sindaco vole dare loro una possibilità di difesa dalle aggressioni.  Sebbene la maggior parte degli insegnanti abbia dichiarato di voler essere equipaggiata con bombole di gas lacrimogeno, la decisione finale spetta al Prefetto di Bouches-du-Rhône: gli spray urticanti sono armi di categoria D e, come si legge sul sito service-public.fr: “Un’arma di autodifesa classificata in categoria D può essere acquistata e detenuta liberamente. Tuttavia, è vietato portare o trasportare un’arma di categoria D al di fuori della propria abitazione (ad esempio nella propria auto)”. Gli insegnanti che desiderano portare a scuola una bomboletta di gas lacrimogeno dovranno quindi ottenere un’esenzione.

Sebbene l’obiettivo principale di questa misura sia quello di contrastare gli attacchi esterni, Eric Le Dissès sottolinea che a volte la minaccia proviene dall’interno delle scuole stesse. Ne ha visto un esempio il 19 gennaio 2024, presso la scuola secondaria Emilie de Mirabeau della sua città. Mentre “alcuni scolari stavano molestando un ragazzo e lo stavano picchiando, i sorveglianti sono intervenuti in soccorso e sono stati picchiati. Alcuni se ne sono andati con le costole rotte”.

Il sindaco si sente impotente a intervenire in questa e in altre scuole secondarie di Marignane. Questi istituti sono sotto l’autorità del dipartimento e della regione rispettivamente. Ma se i sorveglianti fossero stati dotati di spray difensivi, gli adolescenti li avrebbero attaccati? Non è certo. Come sottolinea Franck Allisio, deputato RN per la 12° circoscrizione di Bouches-du-Rhône, “i gas lacrimogeni sono un deterrente”. Di fronte alle preoccupazioni di alcuni genitori, il rappresentante eletto è anche rassicurante: “Gli insegnanti non li useranno per disciplinare gli alunni. Li useranno solo per autodifesa”.

I professori hanno paura

In realtà ormai in  Francia molti professori hanno paura proprio per le  materie che insegnano. Un professore d’arte ad esempio ha ricevuto minacce per aver mostrato un quadro classico che mostrava dele donne nude. La presenza di studenti provenienti da famiglie musulmane massimaliste, che non hanno nessuna educazione nella cultura occidentale, espone gli insegnani a minacce che, spesso, si sono trasformate in veri e propri attacchi. Quindi, oltre alle bombolette di gas urticante, sarebbe necessaria cambiare l’educazione di base.

 


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