Analisi e studi
Francia: dal 2022 al 2023 +41,5% fallimenti aziendali. Colpita la ristorazione
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Secondo i dati pubblicati mercoledì dalla Banque de France riportati da Le Figarò, le insolvenze delle imprese hanno continuato la loro tendenza al rialzo in agosto e si avvicinano in tutte le categorie al livello del 2019, prima della pandemia di Covid-19.
Questi fallimenti hanno riguardato complessivamente 50.441 imprese nei dodici mesi fino alla fine di agosto, con un incremento del 41,5% rispetto ad agosto 2022, rispetto alle 51.145 del 2019. Il numero delle imprese poste in liquidazione o in amministrazione controllata è ora inferiore solo dell’1,4% rispetto al 2019.
Le insolvenze erano scese a livelli storicamente bassi grazie alle misure di sostegno alle imprese adottate durante la crisi sanitaria, ma il loro numero ha ripreso a salire dall’inizio del 2022.
Ristorazione molto colpita
Ad eccezione delle microimprese, che rappresentano oltre 9 fallimenti su 10, tutte le altre categorie di imprese continuano a essere ben al di sopra del livello pre-crisi.
Le insolvenze superano il livello del 2019 del 61,9% per le piccolissime imprese (VSE, meno di 10 dipendenti), del 79,1% per le piccole imprese (da 10 a 49 dipendenti), del 55% per le medie imprese (da 50 a 249 dipendenti) e del 92,6% per le medie imprese (ETI) e i grandi gruppi. In quest’ultima categoria, negli ultimi dodici mesi sono fallite 52 aziende, rispetto alle 27 del 2019.
Il numero di fallimenti di microimprese è aumentato del 38,9% in un anno, ma rimane inferiore del 4,8% rispetto a quello del 2019.
Per settore, le insolvenze sono aumentate maggiormente nell’ultimo anno nel settore ricettivo e della ristorazione con un aumento del 66,5% rispetto ad agosto 2022. Queste attività erano state particolarmente protette dagli aiuti governativi durante la crisi sanitaria a causa delle misure di chiusura a cui erano state soggette .
La ripresa delle insolvenze rimane molto forte anche nell’industria con un aumento del 50% in un anno, nonostante la volontà del governo di reindustrializzare il Paese. Evidenteemente alle buone intenzioni di Macron non corrtponde un’efficiacia effettiva….
Nell’informazione e comunicazione l’incremento ha raggiunto il 47,3% e nelle attività finanziarie e assicurative è stato del 44,6%.
La crisi colpisce anche oltralpe,, nonostante le tentate politiche pro-business del governo. E non abbiamo ancora il pieno impatto della crisi del settore auto.
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