Attualità
Francia: dai blocchi al sangue. Coltivatrice e sua figlia uccise ad un blocco stradale. Le proteste si intensificano con l’appoggio popolare
Purtroppo si sono visti i primi morti ai blocchi stradali in Francia: martedì 23 gennaio è morta una donna, seguita da sua figlia. Una coltivatrice ha perso la vita in un incidente stradale presso il blocco di Pamiers, nel dipartimento dell’Ariège. Il marito e la figlia della vittima, che erano presenti al momento dell’incidente e sono stati coinvolti nell’incidente, sono stati portati in ospedale in gravi condizioni, mentre l’adolescente era in arresto cardiocircolatorio. La dodicenne è morta per le ferite riportate intorno alle 19:00, secondo quanto riportato da BFMTV. La causa degli agricoltori ha i suoi primi martiri.
La donna si trovava, con la famiglia, dietro una barriera di balle di paglia contro cui si è schiantata un’auto sulla quale viaggiavano tre immigrati armeni sottoposti a foglio di via obbligatorio. Tutto questo scalderà ulteriormente un ambiente già rovente.
Intanto proseguono blocchi stradali in diverse regioni della Francia, anzi nella giornata di ieri si sono intensificati. Ecco ad esempio Bordeaux
Ecco altri video, ad esempio sullo scarico di letame e rifiuti agricoli davanti alla sotto prefettura di Le Havre
Anche le autostrade sono bloccate
Questi video provengono dal canale telegram Anonyme Citoyen.
Se pensate che tutto questo avvenga senza l’appoggio dei cittadini francesi vi sbagliate: secondo un sondaggio CSA nove francesi su dieci appoggiano le rivendicazioni degli agricoltori:
- L’82% dei francesi sostiene il movimento degli arrabbiati
- Il 92% comprende le richieste
- Il 70% sostiene il blocco delle strade e delle autostrade
- L’83% ritiene che il governo “non sia all’altezza del compito”, tra cui la maggioranza dei sostenitori del partito presidenziale
- Il 94% è favorevole a vietare i prodotti agricoli stranieri che non rispettano gli standard francesi.
Perché il grosso della polemica è proprio contro le catene della grande distribuzione, che importano prodotti agricoli extra UE che non rispettano le normative europee, ma hanno costi più bassi, e contro le grandi aziende come Lactalis che hanno imposto dei forti tagli dei prezzi del latte danneggiando chi il latte lo produce.
Le cause della lotta sono complesse e rimandano a norme europee assurde, anche perché non rispettate dai prodotti importati, che sembrano scritte solo per danneggiare il settore agricolo europeo. La protesta si allarga, ha l’appoggio della popolazione e ora anche i camionisti si stanno muovendo.
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