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FMI: la Francia deve ridurre il debito. Macron il nuovo Monti?

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La Francia sta per avere la sua parte di “Durezza del vivere”, e magari dovrà essere Macron a dargliela. Il Fondo Monetario Internazionale ha invitato la Francia a predisporre un piano per consolidare le finanze pubbliche non appena l’economia avrà superato la crisi del Covid-19,

Nel suo rapporto annuale sull’economia francese, il FMI ritiene di aspettarsi un rimbalzo del 5,5% del prodotto interno lordo (PIL) della seconda economia della zona euro, dopo una contrazione di circa il 9% nel 2020. Purtroppo  il trend di crescita a medio termine dovrebbe rimanere al di sotto del livello pre-crisi, quando  l’economia dell’esagono ha  registrato performance migliori di quelle di diversi altri paesi dell’area dell’euro,  questo a causa di una disoccupazione molto elevata e di un deterioramento progressivo della situazione finanziaria delle aziende private.

Mentre la crisi dovrebbe lasciare il deficit di bilancio del settore pubblico al 7,7% del PIL quest’anno, il FMI esorta il governo a non perdere tempo e a sviluppare piani per tagliare la spesa una volta che la ripresa economica avrà preso piede, per evitare un’ulteriore crescita del debito pubblico.

Al contrario dell’Italia la Francia presenta saldi delle partite correnti negativi, simili a quelli dell’Italia “Pre era Monti”, che però si stanno progressivamente cumulando;

Ecco invece la situazione del saldo delle partite correnti italiana

La Francia in prospettiva si viene quindi a trovare in una situazione anche peggiore rispetto a quella italiana. In periodo pre-elettorale potremo aspettarci un Macron in versione Mario Monti, alla ricerca di tagli dolorosi e di aumenti d’imposte per ridurre deficit ed indebitamento. Ricordiamo che il piano per l’utilizzo del RRF francese si basa invece su notevoli taglia fiscali alle imprese per ottenere un rilancio dell’economia.


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