Economia
Fergani, ovvero la soluzione per chi non vuole un accordo fra Italia e Starlink
La Baykar sviluppa e lancia Fergani il primo satellite di una nuova costellazione per geolocalizzazione e telecomunicazione turca, che sarà alla base del sistema di geolocalizzazione Ulug Bey. Se qualcuno non vuole Starlink, basta sviluppare una soluzione simile
Per avere i servizi di localizzazione e telecomunicazione diffusa satellitare non è strettamente necessario accordarsi con Elon Musk e utilizzare Starlink, si può creare la propria costellazione satellitare nazionale.
Ad esempio la Turchia ha lanciato il primo del proprio sistema di satelliti. Fergani Space, una filiale del gigante turco della difesa Baykar, ha lanciato con successo il suo primo satellite, “FGN-100-d1crare”, nell’ambito della missione Transporter-12 di SpaceX, ha annunciato martedì su X.
L’Agenzia spaziale turca ha confermato che il razzo Falcon 9 di SpaceX ha portato nello spazio il satellite FGN-100-d1 dalla base spaziale statunitense di Vandenberg, segnando l’ingresso della Turchia nella categoria dei piccoli satelliti geostazionari (SGEO).
L’agenzia ha sottolineato che il satellite fornirà una copertura globale nelle comunicazioni e nel geo-posizionamento, facendo da apripista alle tecnologie future. Quindi oltre a GPS, Glonass , Galileo (quando funziona) e Baidu avrmo un sistema di posizionamento turco.
Inoltre, il motore spaziale a perossido di idrogeno del satellite Fergani è stato sottoposto con successo a un test di accensione nel maggio dello scorso anno. I satellitit turchi hanno la finalità di essere anche usati com “Romorchiatori” di satelliti, per un riposizionamento nello spazio.
Selcuk Bayraktar, amministratore delegato di Fergani, ha seguito da vicino la fase di lancio del satellite.
Anche un’altra azienda spaziale turca, Plan-S, ha lanciato dei satelliti nell’ambito della stessa missione. L’agenzia ha dichiarato che Plan-S sta portando avanti soluzioni nell’IoT e nelle tecnologie di comunicazione 6G NTN con i suoi satelliti commerciali. Finora, l’azienda ha lanciato con successo nove satelliti nello spazio e continua ad espandere la sua rete satellitare IoT.
La missione Transporter-12 comprendeva 131 carichi utili, come satelliti cubici, microsatelliti e veicoli di trasferimento orbitale, oltre all’FGN-100-d1.
Lanciato nello spazio
Il più grande satellite turco prodotto da un’azienda privata, l’FGN-100-d1 di 102 chilogrammi, è stato inviato nello spazio nell’ambito del programma Rideshare con la missione Transporter-12.
Il satellite nazionale si è separato con successo dal veicolo di lancio e si è posizionato in orbita circa 62 minuti dopo il lancio, alle 23:11 ora turca.
Una volta posizionato in orbita, il satellite FGN-100-d1 ha iniziato a trasmettere dati telemetrici, segnando l’inizio positivo della sua missione.
Satellite FGN-100-d1.
Abbiamo messo in orbita il nostro primo satellite
Il lancio e il dispiegamento orbitale del satellite FGN-100-d1 sono stati monitorati da Selcuk Bayraktar, amministratore delegato di Fergani Space, e dal suo team del Centro di osservazione e controllo spaziale situato presso il Centro tecnologico nazionale Ozdemir Bayraktar.
Dopo l’avvio operativo del satellite, Bayraktar ha dichiarato:
“La nostra iniziativa Fergani Uzay, che abbiamo lanciato nel 2022, continua oggi come una grande famiglia di 106 persone. Oggi abbiamo messo in orbita con successo il nostro primo satellite. Questi satelliti faranno parte di una costellazione in orbita terrestre bassa, fornendo servizi di posizionamento e comunicazione. Questo progetto è stato interamente realizzato con risorse proprie. Il nostro satellite ha raggiunto la sua orbita a 500 chilometri e ha completato le sue manovre iniziali”.
Svilupperemo il sistema di posizionamento globale Ulug Bey con le nostre risorse”.
“Se Dio vuole, entro cinque anni raggiungeremo un totale di 100 satelliti e svilupperemo completamente il sistema di posizionamento globale Ulug Bey con le nostre risorse per condividerlo con tutte le regioni amiche e alleate”, ha dichiarato Bayraktar.
“Mentre completiamo la costellazione dei nostri satelliti, continuiamo a lavorare allo sviluppo di un veicolo di lancio del peso di 50 tonnellate, capace di portare in orbita 1,5 tonnellate. Che questo possa essere benefico e prospero per la nostra nazione e il nostro Paese”, ha aggiunto.
“Estendo le mie congratulazioni e la mia gratitudine a tutti i miei compagni di squadra che hanno instancabilmente contribuito al viaggio spaziale del nostro Paese”, ha concluso Bayraktar.
In orbita intorno alla Terra 15 volte al giorno
Sviluppato interamente con risorse nazionali dagli ingegneri di Fergani, il satellite FGN-100-d1 opererà in orbita terrestre bassa (LEO) a circa 510 chilometri e in orbita sincrona con il Sole (SSO).
Il satellite nazionale viaggerà a una velocità di 7,6 chilometri al secondo, completando circa 15 orbite della Terra al giorno.
Dotato di tre computer di volo ridondanti, il satellite FGN-100-d1 mira a testare con successo le sue capacità operative, le comunicazioni di telemetria-telecomando, il posizionamento e la comunicazione del carico utile in orbita. Durante il suo sviluppo, il team di ingegneri di Fergani Space ha realizzato con successo apparecchiature avioniche critiche, integrazione del software locale, un sistema di propulsione verde, sforzi di progettazione strutturale e test ambientali.
Il progetto mira a far progredire in modo significativo l’ecosistema spaziale e le capacità tecnologiche della Turchia.
Alla fine si può costruire una piccola costellazione satellitare, basta farlo in modo nazion ale, non affidari a progetti europei che richiedono decenni solo per la programmazione e nei quali è ben chiaro chi fa cosa e con quale tecnologia, e chi paga.
Sui tratta di una decisione economico politica con importanti ricadute industriali. Bisogna però avere la volontà di percorrere questi cammini. Chi grida contro Musk è pronto a investire qualche miliardo in una costellazione satellitare prodotta in Italia o dopo tornerà ad abbaiare contro il “Debito brutto cattivo”?
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