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FEAMPA: come funzionerà il nuovo fondo europeo per la pesca ed il mare?

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Come funzionerà il nuovo Fondo per la Pesca relativo al periodo 2021-27? Eccovi un presentazione dell’onorevole Rossana Conte (ID – Lega) che ha seguito la sua evoluzione in Commissione parlamentare e quindi può fornire qualche anticipazione in materia. 

La Commissione Pesca del Parlamento Europeo ha approvato a maggioranza l’accordo provvisorio sul Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura, il cosiddetto FEAMPA, per gli anni 2021-2027. 

I negoziati di questo regolamento -che ho seguito in quanto relatrice ombra per il mio Gruppo Identità e Democrazia- sono durati quasi due anni e hanno portato a un miglioramento rispetto alla proposta iniziale della Commissione Europea.

Prima di entrare in vigore, il testo dovrà essere approvato in Plenaria dallo stesso Parlamento Europeo e dovrà essere validato anche dal Consiglio Europeo.

Il budget complessivo a disposizione di questo Fondo -che ricordo essere il più piccolo tra i fondi dell’Unione Europea- è stato ridotto da 829 milioni di euro a 797 milioni di euro, complici la Brexit, ma anche il parziale utilizzo dei fondi precedenti. Il vecchio FEAMP, infatti, era di difficile implementazione proprio per le complessità burocratiche in esso contenute. Abbiamo lavorato per rendere il nuovo Fondo più semplice, ma sarà necessario un forte impegno da parte di tutti gli operatori del settore per poter utilizzare i nuovi fondi grazie a progetti innovativi e in linea con i nuovi requisiti (e condizionalità) fissate dalla Commissione Europea.

La nuova architettura del FEAMPA sarà basata su quattro priorità incentrate sulla promozione della pesca e dell’acquacoltura sostenibili e sulla conservazione delle risorse, sull’economia blu e sulla governance internazionale di mari e oceani.

La prima grande novità che si evince già dal nome del Fondo, che da FEAMP diventa FEAMPA, è la maggiore importanza data all’Acquacoltura, compresa quella di acqua dolce, e alla commercializzazione dei suoi prodotti, al fine di rendere tale attività più fiorente e competitiva.

Viene dato spazio anche all’industria di trasformazione: infatti, le PMI della trasformazione riceveranno maggiori aiuti e il sostegno avverrà tramite sovvenzioni o strumenti finanziari. Le società più grandi, invece, saranno sostenute tramite strumenti finanziari o InvestEU.

Vista la crisi attraversata nell’ultimo anno, un altro punto importante è quello legato al supporto per lo stoccaggio in caso di eventi eccezionali che generino una significativa perturbazione dei mercati. In tali casi, gli operatori del settore della pesca e dell’acquacoltura saranno compensati per il mancato guadagno o per i costi aggiuntivi.

Per quanto riguarda la pesca, che rimane il centro di questo Fondo, sono molte le disposizioni presenti, soprattutto in aiuto alla piccola pesca artigianale, che potrà godere di sostegno specifico e moduli di domanda semplificati.

Aspetto di grande interesse per i nostri pescatori è rappresentato dal supporto per l’arresto temporaneo nei periodi di fermo pesca, che è stato esteso da 6 a 12 mesi. Per quanto riguarda, invece, l’arresto definitivo per la dismissione delle imbarcazioni, siamo riusciti a mantenere il cofinanziamento al 50%, evitando uno smantellamento eccessivo della flotta e il rischio di aumento della pesca illegale.

Un punto che è stato oggetto di forte dibattito non solo a livello UE, ma anche in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio è quello relativo ai sussidi o investimenti per rinnovare le imbarcazioni. Il futuro FEAMPA sosterrà gli investimenti per i pescherecci fino a 24 metri e di età superiore a 10 anni anche se questi porteranno ad un aumento della stazza lorda ai fini della sicurezza, delle condizioni di lavoro e dell’efficienza energetica. Le imbarcazioni potranno, quindi, essere rinnovate a condizione che non venga aumentata la capacità di pesca della singola imbarcazione. In caso contrario, sarà necessario il ritiro di uguale capacità di un peschereccio appartenente allo stesso segmento di pesca o di un segmento in cui lo stock è in sofferenza.

Sarà, inoltre, possibile sostituire e rinnovare i motori, a patto che consumino meno o emettano meno CO2.

Novità anche per i giovani pescatori al di sotto del 41esimo anno di età, che potranno acquistare piccoli pescherecci di tre anni o pescherecci fino a 24 metri di cinque anni. Purtroppo il supporto del FEAMPA sarà solo del 40%, ma si tratta comunque di un aiuto per chi è intenzionato ad investire e iniziare questa avventura in mare.

Altre nuove disposizioni su cui ho lavorato e mi sono battuta personalmente sono state anche la promozione del dialogo sociale e l’introduzione di strumenti assicurativi e finanziari ah hoc. I pescatori e gli acquacoltori sono infatti esposti a rischi economici e ambientali crescenti, per cui il FEAMPA dovrà rafforzare la resilienza del settore anche attraverso fondi di mutualizzazione, strumenti assicurativi, accesso facilitato al credito o altri sistemi collettivi che aumentino la capacità del settore di gestire i rischi e rispondere agli eventi avversi. Tale supporto potrà essere erogato anche per i singoli pescatori, non necessariamente associati, e questo rappresenta un grande elemento di novità.

Arriviamo, infine, ai beneficiari: chi potrà fare domanda e accedere al FEAMPA? Tutti gli operatori, eccetto coloro che hanno commesso infrazioni gravi alle norme della Politica Comune della Pesca. Si parla quindi di ritiro degli aiuti finanziari anche già concessi, ma proporzionato a: natura, gravità, durata e ripetizione delle infrazioni gravi commesse durante il periodo compreso tra la presentazione della domanda e cinque anni dopo il pagamento finale. Il problema che si porrà in alcuni Stati Membri, come l’Italia, segnati dai frequenti ritardi nei pagamenti, sarà che il periodo di tempo potrebbe essere molto più esteso del consueto.

Queste erano solo alcune delle disposizioni presenti nel nuovo FEAMPA, che risulta essere un regolamento complessivamente bilanciato tra quelle che sono le istanze ambientali, sociali ed economiche, nel rispetto dei tre pilastri della Politica Comune della Pesca.

Eccovi ulteriori informazioni in video.


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