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Difesa

Fallimento di Microsoft? Anduril subentra nel programma IVAS da 22 miliardi di dollari

Il progetto IVAS, per la realtà aumentata sul campo di battaglia atraverso dei visori oculari, viene laciato da Microsoft a Anduril, dopo che la prima fase si è rivelata un disastro

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Microsoft sta cercando di trasferire l’intero contratto IVAS ad Anduril, con una svolta sorprendente nella lunga saga per la fornitura di occhiali a realtà mista alle truppe. Si tratta di un’indiretta ammissione di fallimento per Microsoft, che ha provato a far introdurre gli occhiali per la realtà aumentata nell’esercito con risultati estremamente negativi.

La mossa – che vedrebbe Anduril assumere la supervisione dell’intero programma, compreso lo sviluppo dell’hardware e del software attuali, le decisioni di assunzione del personale e l’acquisizione della produzione – giunge mentre l’Esercito sta valutando la possibilità di lanciare un’ulteriore gara per l’IVAS, visti i ritardi di anni nel rendere operativo il sistema. Questo comporterebbe la possibilità per altri player di entrare in campo con offerte alternative.

Il Pentagono non ha benedetto la nuova “novazione dei contatti”, almeno ufficialmente. Tuttavia, i dirigenti di entrambe le aziende si sono detti fiduciosi che l’Esercito appoggerà la mossa.

IVAS in uso durante un test

“Stiamo lavorando insieme da tempo… [e] stiamo firmando una partnership strategica che porterà IVAS nel futuro”, ha dichiarato Robin Seiler, vicepresidente aziendale di Microsoft per la realtà mista, ai giornalisti prima dell’annuncio ufficiale di oggi.

Seiler ha aggiunto che Microsoft Azure sarà il cloud hyperscale preferito da IVAS.

L’offerta di far slittare l’attuale lavoro sul contatto, della durata di 10 anni e del valore di 22 miliardi di dollari, giunge in un momento critico per il programma.

Nonostante anni di sfide del programma e una riprogettazione del display heads-up ancora in fase di test, i leader dell’Esercito non hanno detto ufficialmente se cancelleranno il lavoro IVAS nell’ambito del contratto originale o se faranno una produzione limitata.

Tuttavia, si stanno preparando per una nuova gara e oggi hanno persino incontrato le aziende per rispondere alle domande su una gara IVAS Next e sui possibili requisiti.

Perché Anduril accetta di subentrare a Microsoft?

Il fondatore di Anduril, Palmer Luckey, che ha fatto la sua fortuna tecnologica con le cuffie Oculus VR, ha annunciato lo sviluppo di un nuovo dispositivo di realtà mista con applicazioni militari.

Nel settembre 2024, la startup tecnologica ha annunciato i suoi passi verso l’assunzione del contratto IVAS con una partnership con Microsoft per l’integrazione di nuovi sensori e della piattaforma Lattice nel dispositivo.

Quindi, con IVAS Next alle porte e il suo posizionamento come probabile concorrente, perché Anduril dovrebbe voler rilevare ora il travagliato programma per intero, e non solo collaborazione?

Assumendo la gestione dell’attuale contratto appena prima dei risultati di una valutazione operativa decisiva, al team di Luckey potrebbe essere chiesto di produrre un numero limitato di dispositivi IVAS di ultima generazione progettati da Microsoft, oppure di vedersi annullare l’accordo.

Allo stesso tempo, però, il suo team avrebbe più tempo per lavorare con i leader dell’esercito sul programma e avrebbe accesso a un mix di finanziamenti per la produzione e la ricerca e sviluppo, ha confermato Luckey. Subentrare in un contratto già esistente comunque darebbe a Anduril un vantaggio rispetto agli altri player, soprattutto a livvello ri relazioni.

Una fonte del settore che ha anticipato l’annuncio di oggi ha detto che è proprio l’accesso ai finanziamenti governativi che darà ad Aundril un vantaggio rispetto agli altri concorrenti di IVAS Next.

“Dovrebbero investire il proprio capitale per progettare e sviluppare una tecnologia IVAS che l’esercito possa acquistare e mettere in campo a prezzi accessibili”, ha detto la fonte industriale. “Se utilizzeranno il contratto come veicolo per ottenere sovvenzioni dall’Esercito, riproporranno il problematico schema di gioco della difesa che abbiamo visto per decenni”.

“Le persone che già lo fanno sono sicuramente avvantaggiate rispetto a quelle che arrivano e partono da zero”, ha aggiunto. “Anduril non è nuovo alla lotta contro l’incumbency. Penso che se le persone hanno cose migliori, saranno in grado di entrare”.

Un lungo percorso d’evoluzione

La prima amministrazione Trump ha avviato l’iniziativa IVAS basandosi sul display heads-up HoloLens 2 di Microsoft, disponibile in commercio, con l’obiettivo di fornire ai soldati un unico dispositivo da utilizzare sia in combattimento (anche al buio) che per l’addestramento virtuale.

Questo lavoro ha portato a un contratto di produzione decennale del valore massimo di 22 miliardi di dollari. Tuttavia, poco dopo l’aggiudicazione del 2021, sono emersi pubblicamente una serie di problemi, tra cui soldati che lamentavano disagio, vertigini, nausea e affidabilità del sistema. Francamente il primo IVAS era un ben disastro, con i soldati che non hanno avuto nessun vantaggio dal suo uso, anzi sono anche stati male.

Test IVAS sul campo

Sebbene all’inizio i leader dell’Esercito abbiano sostenuto pubblicamente il programma, hanno iniziato a ridimensionare le aspettative e hanno persino suddiviso il programma in tre versioni iniziali: le iterazioni 1.0, 1.1 e 1.2 degli occhiali. (Il servizio ha acquistato 5.000 unità 1.0, con l’intenzione di acquistarne altre 5.000 1.1 per un uso limitato).

La versione 1.2 è stata annunciata come l’aggiornamento chiave per la svolta: un’iterazione per correggere i problemi del passato, in parte, passando da un display simile a quello di un elmetto con un campo visivo di 70 gradi a un design piatto e incernierato con un campo visivo di 60 gradi che i soldati possono ribaltare.

Il Pentagono non ha reso noti i dettagli dei test iniziali di questa nuova progettazione, ma un recente rapporto del Direttore dei Test e delle Valutazioni sulle attività dell’anno fiscale 2024 afferma che il servizio dovrebbe ora fornire i dettagli dei risultati di una valutazione operativa dell’IVAS 1.2 tra aprile e giugno. I test sono destinati ad aiutare i leader dell’Esercito a decidere se far saltare il progetto, fare una tiratura limitata o se fare un acquisto più massiccio

Ma mentre l’esercito continua i preparativi per questo test chiave, ha condotto altre valutazioni che influiranno sul percorso futuro. Ad esempio, i membri del 75° reggimento Ranger sono stati incaricati di testare l’IVAS 1.2 insieme a sistemi di visione notturna dedicati come l’Enhanced Night Vision Goggle-Binocular (ENVG-B) e un altro sistema soprannominato PVS-14, ha dichiarato l’anno scorso a Breaking Defense un funzionario del servizio.

La tendenza degli sviluppatori è verso un visore che non sia massicio, pesante e che costringa la vista attraverso un apparato chiuso, ma una soluzione leggera che assomigli molto di più agli occhiali da sole utilizzati normalmente sia da combattenti che da non combattenti. Quindi un prodotto che sia molto meno invasivo e pesante, e che, soprattutto, sia meno fastidioso


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