Analisi e studi
Euro Zona: calano ancora i prezzi alla produzione industriale. Quindi ancora gelo produttivo
Calano ancora i costi alla produzione industriale nella UE, ma questa volta il calo dei costi energetici si è esaurito.
Prima i dati e poi i commenti.
I prezzi alla produzione industriale nell’Area Euro sono diminuiti dell’1,0% rispetto al mese precedente nel febbraio 2024, dopo il calo dello 0,9% registrato nel mese precedente e rispetto alle aspettative del mercato di un calo dello 0,7%.
Si è trattato del maggior calo dei prezzi alla produzione da maggio 2023, in quanto i costi dell’energia sono crollati del 3,5% (contro il -3,0% di gennaio) e i prezzi dei beni intermedi sono rimasti invariati per il secondo periodo consecutivo.
Nel frattempo, la pressione al rialzo è arrivata dai beni durevoli (0,3% contro il -0,1% di gennaio), dai beni non durevoli (0,2% contro 0,2%) e dai beni strumentali (0,2% contro 0,6%).
Escludendo l’energia, i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,1%, dopo un aumento dello 0,3% a gennaio. Su base annua, i prezzi alla produzione sono diminuiti dell’8,3%, rispetto alle aspettative del mercato di un calo dell’8,6%.
Ecco il relativo grafico:
Fino a quando le aziende potranno comprimere i margini?
Dato che ormai i costi energetici sono stabili, se non in rimbalzo, e che i contratti di lavoro indicano alcuni sostanziosi aumenti nelle remunerazioni, soprattutto in Francia e Germania, questo calo dei costi industriali deriva da tre fattori:
- una residuale riduzione nei costi delle materie prime;
- un miglioramento dell’efficienza dei processi produttivi, ma questa è da confrontare con la seconda legge di Kaldor;
- la compressione dei margini aziendali in una situazione competitiva.
Tutti questi fattori sono destinati a esaurire i propri effetti, soprattutto il taglio dei margini aziendali. Perchè, oltre un certo livello, le aziende iniziano a chiudere e a fallire.
Cosa che rischia di realizzarsi nella UE.
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