Euro: inflazione in leggera crescita, del resto l’energia non può calare in eterno

Secondo le stime preliminari, l’inflazione annuale nell’Area Euro ha accelerato al 2% nell’ottobre 2024, rispetto all’1,7% di settembre, il livello più basso dall’aprile 2021, e leggermente al di sopra delle previsioni dell’1,9%.

L’aumento di fine anno era in gran parte atteso grazie agli effetti base, in quanto i forti cali dei prezzi dell’energia dello scorso anno non sono più conteggiati nei tassi annuali e l’energia non può continuare a calare in eterno.

L’inflazione ha raggiunto l’obiettivo della Banca Centrale Europea. A ottobre, il costo dell’energia è sceso a un ritmo più lento (-4,6% contro -6,1%) e i prezzi sono aumentati più rapidamente per i prodotti alimentari, l’alcol e il tabacco (2,9% contro 2,4%) e i beni industriali non energetici (0,5% contro 0,4%).

L’inflazione dei servizi si è invece stabilizzata al 3,9%. Nel frattempo, il tasso di inflazione core annuale, che esclude i prezzi di energia, cibo, alcol e tabacco, è rimasto invariato al 2,7%, il più basso da febbraio 2022, ma superiore alle previsioni del 2,6%. Comunque la variazione core, che rispecchia la dinamica salariale e degli utili, si sta stabilizzando.

Rispetto al mese precedente, l’IPC è aumentato dello 0,3%, dopo un calo dello 0,1% a settembre.

Ecco il grafico dell’inflazione a un anno:

E invece qui con un orizzonte temporale a cinque anni

Comunque l’inflazione sta tornando al modello rpecedente, con lo svantaggio utleriore che ora siamo in un cammino depressivo dal punto di vista economico. I dati leggermente migliori di ieri per Francia e Germania non devono ingannare più di tanto.

Vedremo ora se la BCEproseguirà nel suo cammino di riduzione dei tassi, che comunque non si accompagna a una politica monetaria espansiva.

Cioè non cambia molto alla situazione di progressivo ritardo economico della UE rispetto alle vere locomotive economiche mondiali. Cina e USA.