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Economia

Euro Area: indici previsionali PMI al quarto mese consecutivo di calo. Come potrebbe essere diversamente?

Gli indici previsionali dell’euro zona segnano contrazione. Non potrebbe essere diversamente visto l’andamento economico delle principali paesi e una UE che non riesce a far nulla, se non appesantire l’economia con norme assurde.

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Gli indici previsionali continuano a segnare cattivo tempo per il vecchio continente, ma potrebbe essere diversamente?

L’HCOB Flash Eurozone Composite PMI è sceso per il quarto mese consecutivo a 48,9 nel mese di settembre 2024, il più basso da gennaio, rispetto a 51 in agosto e alle previsioni di 50,6.

Si tratta del primo calo dell’attività del settore privato in sette mesi, con la flessione della produzione manifatturiera che si è estesa al 18° mese consecutivo (44,5 vs 45,8), particolarmente marcata in Germania e Francia. Soprattutto Parigi ha visto gli indici cadere dopo il picco delle Olimpiadi.

Inoltre, la crescita del settore dei servizi ha subito un brusco rallentamento (50,5 vs 52,9), con un nuovo calo in Francia. Le nuove attività e i nuovi ordini di esportazione sono diminuiti, gli arretrati di lavoro sono diminuiti ulteriormente e la perdita di posti di lavoro è stata la più alta da dicembre 2020. Inoltre, l’inflazione dei costi di input è rallentata al minimo da novembre 2020 e i prezzi di produzione sono aumentati al minimo da febbraio 2021. “”L’Eurozona si sta dirigendo verso la stagnazione. Dopo che l’effetto olimpico aveva temporaneamente favorito la Francia, il PMI composito è sceso a settembre nella misura maggiore da 15 mesi a questa parte”, ha dichiarato il Dr. Cyrus de la Rubia, Capo Economista della Hamburg Commercial Bank.

Comunque eccovi l’indice:

Gli indici previsionali non sono buoni, ma potrebbe essere diversamente?

  • le economie europee sono schiacciate da un lato dalla carenza di domanda, perché i redditi non si sono mai completamente ripresi post covid, dall’altro da costi energetici demenziali e da una burocrazia degna del peggior periodo societico. Basti pensar a tutta la questione ETS, ai diritti di emissione di carbonio, che non hanno complessità o valori comparabili da nessun’altra parte del mondo;
  • a questo si aggiunge l’incertezza e l’instabilità politica dei principali paesi, che non sembrano in grado di uscire da una crisi creata da assurdi vincoli esterni che si sono creati.

Quindi difficilmente vedremo un cambiamento della situazione, se non si assisterà a  mutazioni di fattori interni o esterni attualmente non prevedibili. Insomma, va male, e in futuro può anche andare peggio.

 

 


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