Difesa
In Estonia apre una fabbrica che può costruire fino a 2000 droni al giorno
L’estone Meridein Group realizzerà un impianto da 2000 droni/giorno per rafforzare la difesa baltica ed entrare nel mercato globale degli UAV, riducendo la dipendenza dalla Cina. Produzione dal 2026.

L’azienda estone Meridein Group sta per costruire uno stabilimento per la produzione di veicoli aerei senza pilota (UAV) ad alta capacità per rafforzare le capacità di difesa della regione baltica, secondo quanto riportato dal media locale ERR.
Lo stabilimento sarà in grado di produrre fino a 2.000 droni al giorno. L’ubicazione esatta dello stabilimento non è stata resa nota.
I primi droni dovrebbero uscire dalla linea di produzione entro la prima metà del 2026. La produzione iniziale comprenderà UAV con visione in prima persona e da ricognizione, nonché droni da combattimento.
La localizzazione della fabbrica è per ora segreta per motivi di sicurezza. Anche l’investimento viene mantenuto riservato per gli stessi motivi.
Vista la produzione elevata si punterà sicuramente a una clientela internazionale, composta da tutti quei paesi, europei e non solo, che non vogliono dipendere dalla produzione cinese e non hanno sufficiente capacità produttiva nazionale.
Sicurezza attraverso la crescita industriale
I paesi baltici hanno potenziato le loro capacità di sorveglianza e ricognizione a seguito dell’aumento delle violazioni dello spazio aereo dovute all’attività militare russa.
Ad aprile, i membri della NATO hanno intercettato diversi aerei russi che volavano vicino al Mar Baltico. In un momento, i piloti di stanza in Polonia hanno scortato gli aerei russi tre volte in soli due giorni.
Per contrastare le violazioni dello spazio aereo, la startup lettone Origin Robotics ha presentato BLAZE, un sistema di rilevamento radar autonomo, basato sull’intelligenza artificiale e trasportabile a mano, in grado di neutralizzare le minacce attraverso l’impatto diretto.
Anche la Lituania ha accettato di costruire un “muro di droni” per difendere i propri confini, collaborando con altri cinque membri della NATO per l’utilizzo di UAV che si schiereranno e si estenderanno dalla Norvegia alla Polonia.
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