Politica
Esclusiva: Intervista all’On. Gianni Fava, responsabile federale del dipartimento Sviluppo Economico della Lega Nord.
Di seguito l’intervista all’Onorevole Gianni Fava, responsabile federale del dipartimento Sviluppo Economico della Lega Nord, che illustra le proposte economiche della nuova Lega di Maroni, le strategie, nonche’ le 3 iniziative di raccolta delle firme per referendum su Tasse, Euro ed IMU che vedranno dispiegati il 20 e 21 ottobre in Lombardia 2.000 gazebo. In quest’occasione i cittadini ed i simpatizzanti della Lega si potranno esprimere in una sorta di “Primarie” sulla condivisione della scelta di votare in aprile in Lombardia o continuare con la giunta Formigoni, e chi vorrebbero come prossimo candidato governatore per la Lega in Lombardia”
D – Rischio Calcolato si occupa prevalentemente di politica economica e di finanza, abbiamo di recente visto le vostre proposte economiche agli Stati Generali (qui l’articolo Stati Generali della Lega Nord – Maroni: tagliare 1 milione di Dipendenti Pubblici (Era ora!) ) e ne abbiamo apprezzato alcune. Ci conferma la proposta di taglio di 1 milione di Statali? In che forma e tempi?
R – Confermo assolutamente. Il numero e’ ovviamente approssimativo ma temiamo per difetto. Senza un taglio netto al costo del pubblico impiego non risolveremo mai alcun problema sul fronte del risanamento del debito pubblico.
D – Il giorno 20 e 21 Ottobre invitate i cittadini a firmare nelle piazze di tutta la Lombardia 3 proposte di iniziativa sulle Tasse, sull’Euro e sull’IMU (qui il LINK coi dettagli dell’iniziativa Vieni a Firmare ). Puo’ descrivercele una per una?
R – Quella che mi appassiona maggiormente prevede che il 75% delle imposte e tasse restino alle regioni e solo la restante parte vada allo stato centrale. Significa raddoppiare le attuali risorse dei nostri enti e sbloccare gli investimenti necessari per servizi e infrastrutture.
D – Pensa che il Governo Monti a Novembre 2011 abbia salvato l’Italia? Oppure pensa che l’Italia sarebbe stata salvata dalla BCE anche con Berlusconi presidente del consiglio? Quale è il suo giudizio sui primi 10 mesi del governo Monti?
R – Ovviamente i tedeschi avrebbero fatto in modo di salvare il loro principale mercato di esportazione e cioè l’Italia anche se a capo del governo ci fosse stato Girolimoni, il mostro di Roma.
D – Se dovesse tenersi un referendum sull’Euro cosa voterebbe?
R – Nell’euro a quelle condizioni non bisognava entrare all’epoca. Ciononostante sono contrario al ritorno alla lira adesso. Rischierebbe di fare altri danni. In ogni caso credo vadano completamente rinegoziate le condizioni per stare nell’euro e soprattutto il perimetro di applicazione dello stesso. Nell’area euro dovrebbero starci solo coloro che possono. Nell’Europa delle regioni questo sarebbe possibile superando gli stati sovrani. A quel punto il nord potrebbe continuare a pieno titolo ad avere un ruolo chiave nel sistema monetario europeo e il sud prendere altre strade……
D – Secondo lei il debito pubblico italiano va onorato così come è oppure va ripudiato e quindi ristrutturato?
R – Va onorato ponendo in essere da subito un piano di misure strutturali che partano da una sana e netta riforma istituzionale in senso federale vero. Senza i pasticci del passato.
D – Su Rischio Calcolato abbiamo proposto una riduzione della spesa pubblica per 200 miliardi da indirizzare al calo massivo delle tasse ed al pareggio di bilancio (Programma Politico e Proposte per ridurre di 200 miliardi la Spesa Pubblica ): come la vedete voi?
R – Senza un taglio netto del costo del pubblico impiego non si potranno mai ottenere dei veri benefici per le casse dello stato ma è altrettanto sicuro che sarebbe molto utile rilanciare il federalismo fiscale, così come lo avevamo impostato, introducendo da subito il meccanismo dei costi standard. Questo da un lato armonizzerebbe la spesa e dall’altro avrebbe l’effetto benefico di mettere a nudo l’entità e la localizzazione degli sprechi.
D – Notoriamente la Lega Nord ha come fine ultimo l’Indipendenza delle regioni del Nord. Quale strategia avete per realizzare l’indipendenza?
R – La strategia è abbastanza chiara: l’affermazione del principio per il quale questo paese, così com’ è strutturato, insieme non può stare. Prima che i politici se ne stanno rendendo conto i cittadini. Il problema non sta tanto nella strategia volta ad ottenere l’indipendenza quanto alle modalità per costruire consenso intorno ad una seria proposta autonoma e autonomista.
D – Maroni ha escluso alleanze col PDL e con le formazioni che appoggiano Monti. Vi presenterete alle prossime elezioni politiche, e se si soli o con altre forze? E’ possibile un’alleanza con Giannino e Fermate il Declino? E’ possibile riaggregare le tante piccole formazioni Indipendentiste nate nelle regioni del Nord spesso da fuoriusciti della Lega?
R – Io credo che in questo momento sia prioritario aggregare intorno al nostro progetto tutti quei soggetti che accettano di condividere che il nord viene prima. Non a caso noi diciamo “Prima il Nord”, proprio per emanciparci da uno schema stagnante della politica nazionale che vede ancora contrapposti gli schieramenti classici: destra e sinistra. Noi riteniamo che destra e sinistra siano ormai superate e che oggi in realtà la vera contrapposizione è tra chi ha una visione europea del paese e chi al contrario sogna vecchi e triti modelli centralisti del passato.
D – Molti cittadini al Nord sono delusi dagli scarsi risultati della Lega in 20 anni, dall’alleanza con Berlusconi e dai recenti scandali. In Catalonia CIU e’ molto piu’ avanti della Lega nel processo per l’ottenimento dell’indipendenza, e credo la Lega abbia qualche autocritica da fare. Cosa dice a questi elettori delusi?
R – Dico che il Catalunia la situazione economica ha accelerato un processo che era in corso da tempo e mi auiguro non sia necessario arrivare alle condizioni della Spagna perché ciò avvenga anche in Italia.
D – Ci dia un messaggio di speranza: come potremo uscire da questo declino economico in atto ormai da tempo?
R – Potremo uscirne riformando seriamente il sistema e ponendo in essere quelle riforme istituzionali che il blocco conservatore ci ha sempre impedito di fare. Serve una svolta liberale, tenendo presenti le singole specificità territoriali. Un fatto che senza dubbio fino a qua è stato sottovalutato dai più è che l’Italia è un paese che non esiste.
D – La Redazione di Rischio Calcolato la ringrazia per l’attenzione, e conferma la disinteressata disponibilita’ a collaborare con la Lega Nord e qualsiasi formazione nell’elaborazione di proposte in campo economico.
R – Ringrazio i lettori di “Rischio Calcolato” e la redazione per lo spazio che mi è stato concesso e ribadisco la mia totale disponibilità ad intervenire nel vostro dibattito tutte le volte che lo riterrete opportuno. L’economia è la vera frontiera della politica e dobbiamo affrontarla a viso aperto, dicendoci anche verità scomode ma soprattutto facendo proposte concrete. Va bene la diagnosi ma serve anche la capacità di proporre la cura.
Commento di GPG Imperatrice: L’Onorevole Fava e’ stato sintetico e concreto. Confermate le proposte economiche recentemente presentate da Maroni agli Stati Generali che equivalgono ad una riduzione di circa 80-100 miliardi di Spesa Pubblica, a partire dal taglio epocale dei dipendenti Pubblici e l’introduzione dei costi standard. Interessante il richiamo alla “svolta Liberale” che e’ cosa un po’ nuova per la Lega. Appare evidente che la Lega si aspetta un effetto valanga dai fenomeni in atto in Catalonia. Sul fronte alleanze sembra confermata la scelta di andare da soli. Balza all’occhio la mancanza di una doverosa autocritica sugli anni in cui la Lega ha governato. Interessante e’ il focus sulle tematiche economiche che il nuovo corso di Maroni pone, nonche’ questa iniziativa di sabato e domenica, coi “gazebo” ed un notevole sforzo organizzativo, ove i cittadini e simpatizzanti della Lega in Lombardia potranno dare indicazioni anche sul rimanere o meno in giunta con Formigoni e sul prossimo candidato Leghista in caso di elezioni.
GPG Imperatrice
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