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Equinor: i prezzi del gas resteranno variabili. Intanto la domanda industriale è stata distrutta in modo permanente

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Nave a GNL

Mentre l’Europa è in una posizione molto migliore in termini di approvvigionamento energetico in vista di questo inverno rispetto allo scorso anno, il colosso energetico norvegese Equinor avverte che i mercati rimarranno volatili a causa delle condizioni meteorologiche e delle aspettative di una nuova concorrenza da parte dell’Asia per il GNL, fattori che porterebbero i prezzi a un livello più alto. 

Nonostante la migliore preparazione dell’Europa quest’anno, “In realtà prevediamo che il mercato sarà piuttosto volatile durante l’inverno”, ha dichiarato mercoledì il CEO di Equinor Anders Opedal all’Energy Intelligence Forum di Londra.
“Faremo tutto il possibile per assicurarci di massimizzare il flusso del gas attraverso i gasdotti ma l’Europa dipenderà dalla fornitura di GNL (gas naturale liquefatto)”, ha aggiunto Opedal, come riportato da Reuters.

Equinor è il più grande produttore di gas sulla piattaforma continentale norvegese e il secondo fornitore di gas in Europa, fornendo oltre il 20% del gas europeo.

L’Unione Europea è ora riuscita a immagazzinare quantità record di gas naturale prima del previsto per l’inverno. All’inizio di ottobre, lo stoccaggio di gas nell’UE era pieno quasi al 100%. Questo stoccaggio record, tuttavia, non copre completamente il consumo.

All’inizio delle contrattazioni di mercoledì, abbiamo visto aumentare i prezzi all’ingrosso del gas olandese a causa dell’escalation del conflitto in Medio Oriente in seguito all’attacco di Hamas contro Israele e all’attacco missilistico su un ospedale a Gaza, per il quale la colpa viene ancora attribuita e negata. Mercoledì il contratto del gas TTF olandese di novembre è aumentato di quasi il 4%, seguendo un aumento di quasi il 2% dei prezzi del petrolio a causa dell’incertezza in Medio Oriente.

D’altro canto, l’Europa ha anche perso parte della domanda di gas naturale come conseguenza diretta della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del petrolio e del gas, che hanno frenato la domanda industriale. Martedì il commerciante Vitol Group ha dichiarato allo stesso Energy Intelligence Forum di Londra che ci sono state riduzioni percentuali a due cifre nella domanda di gas europea e che “si prevede che parte della domanda persa sia permanente”, cioè, leggendolo diversamente, che la de-industrializzazione del Vecchio Continente sia un processo ormai irreversibile. 


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