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Economia

ENRON: il grande scandalo finanziario che aprì in nuovo millenno

Ripercorriamo i punti essenziali del famoso scandalo Enron che mosse il mondo finanziario americano nel 2001. Un disastro che lasciò molti in mutande

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Enron, un tempo settima azienda più grande negli Stati Uniti, è stata protagonista di uno dei più grandi scandali finanziari della storia. Il suo crollo nel 2001 ha causato un terremoto nel mondo economico, con ripercussioni che si avvertono ancora oggi.

Le origini:

Nel 1985, Kenneth Lay fonde le società di gasdotti di Houston Natural Gas e InterNorth per formare Enron . All’inizio degli anni ’90, contribuì all’avvio della vendita di energia elettrica a prezzi di mercato e, poco dopo, il Congresso approvò una legge che deregolamentava la vendita di gas naturale. In questa fase Lay fu veramente un innovatore, perché anticipò la liberalizzazione del mercato creando una società pronta per la nuova realtà.

I mercati che ne derivarono permisero a commercianti come Enron di vendere energia a prezzi più alti, aumentando così in modo significativo le sue entrate. Dopo che i produttori e i governi locali denunciarono la volatilità dei prezzi che ne derivava e chiesero una maggiore regolamentazione, una forte attività di lobbying da parte di Enron e altri impedì che fossero posti dei limiti troppo stretti, permettendo la  prosecuzione degli utili.

Nel 1992 Enron divenne il maggior venditore di energia elettrica negli USA. Il titolo ebbe una crescita di borsa del 311% che sembra importante, ma fu solo leggermente superiore al SP500. In realtà Ennron andò in blla come tutti i titoli.

Andamento titoli Enron

Fattori causali:

  • Cultura aziendale: Un ambiente aziendale aggressivo e orientato al profitto a breve termine ha favorito decisioni rischiose e l’occultamento di informazioni negative. Niente trasparenza, anzi opacità creata ad arte. I complessi bilanci di Enron confondevano gli azionisti e gli analisti. Inoltre, il suo complesso modello di business e le sue pratiche non etiche richiedevano che l’azienda utilizzasse limitazioni contabili per travisare i guadagni e modificare il bilancio per indicare performance favorevoli.
  • Mancanza di controlli: Il consiglio di amministrazione era compiacente e la revisione contabile carente, con Arthur Andersen che non ha svolto il suo lavoro con la dovuta diligenza. questo permise alla dirigenza della società di fare un po’ quello che volevano pur di raggiungere quotazioni coerenti con la stima del mercato. Quando si azzeccano sempre le previsioni del mercato e ci sono solo previsioni positive, qualcosa non va.
  • Deregolamentazione: Il contesto di deregulation del mercato energetico ha favorito l’operatività di Enron con rischi elevati e ostacolato il controllo da parte delle autorità. Questo creò però, nel tempo, anche un ambiente comettitivo che rese difficile la realizzazione dei lauti margini iniziali. Come compensare la mancanza di reddito operativo? Con la fantasia…

Pratiche contabili discutibili:

Le pratiche contabili di Enron possono essere viste come una specie di enciclopedia della truffa contabile.

  • Creazione di società fittizie: per nascondere debiti e perdite attraverso entità fittizie, come “Raptor I-IV”. Queste società avevano sede in paradisi fiscali, fuori dal controllo contabile delle autorità USA, e non servivano ad altro che a nascondere le perdite in cui la società incorreva nelle attività di trading dei titoli propri. Praticamente comprava i propri titoli per mantenerne alto e costante il corso;
  • Mark-to-market accounting: Gonfiamento artificiale dei profitti stimando il valore futuro di attività e passività non ancora realizzate. Si contabilizzavano le speranze
  • Special Purpose Entities (SPE): Trasferimento di rischi finanziari a terzi per migliorare il rating creditizio e attrarre nuovi investitori.

Impatto:

  • Settore energetico: Il crollo di Enron ha avuto un effetto domino sul settore, causando il fallimento di altre aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro.
  • Società e cultura: Dibattito acceso sul ruolo delle grandi aziende e sulla necessità di un maggiore controllo governativo.

Conseguenze:

  • Perdita di fiducia: Danno alla fiducia nei mercati finanziari da parte di investitori e cittadini, con impatto negativo sull’economia globale. Tutto questo si venne a mescolare con la crisi delle DotCom quindi fu un peirodo di giusta, grande, sfiducia nelle istituzioni finanziarie
  • Il disastro delle pensioni dei dipendenti: il fondo pensione della società, creato nel 1987, aveva accumulato fondi ingentissime negli anni. I dipendenti si ritenevano al sicuro, alcuni avevano milioni in pensione, in generale sembrava andare tutto bene. Peccato che le pensioni fossero investite in azioni Enron, per cui alla bancarotta della scoietà i dipendenti non solo persero il lavoro, ma pure le pensioni.
  • Riforme legislative: Introduzione di nuove leggi e regolamenti per il controllo delle grandi aziende, come il Sarbanes-Oxley Act del 2002. Inoltre fu riformata la legge che regolava i fondi pensione, obbligando a una gestione più indipendente rispetto alle società.
  • Maggiore consapevolezza: Aumento della consapevolezza dei rischi e delle responsabilità legate agli investimenti e alle attività finanziarie.

Riflessioni conclusive:

Lo scandalo Enron rappresenta un caso di studio emblematico delle falle del sistema finanziario e delle conseguenze nefaste di una cultura aziendale orientata al profitto a breve termine e priva di scrupoli. Le misure adottate a posteriori hanno contribuito a migliorare la trasparenza e la responsabilità, ma la strada per la completa riconquista della fiducia è ancora lunga.

Kenneth Lay, definito il quarto peggior CEO di tutti i tempi, resppinse sempre le accuse a suo carico affermando che il fallimento era frutto di una cospirazione. Morì mentre si trovava nella sua villa di Aspen nel 2006, per un attacco di cuore e le sue ceneri vennero seppellite in un lluogo segreto.

 


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