Cultura
Enron Egg: il reattore nucleare per ogni casa che… ha solo un difetto
Enron è risorta ed ha presentato un generatore nucleare da usare in ogni casa, l’Enron Egg? No,. è una elaborata burla nata per far discutere su certe innovazioni
La Enron ha presentato un nuovo prodotto chiamato “Enron Egg”, il primo microreattore nucleare domestico al mondo in grado di alimentare un’intera abitazione per 10 anni continuativi. Dopo dieci anni il riciclo è semplice.
Se questo suona troppo bello per essere vero, è perché lo è. Anche se pubblicizzato, questo è sono una sorta di scherzo. Lo si poteva capire anche dal nome stesso della società in oggetto: la Enron è crollata in uno scandalo spettacolare nel 2001 e il suo nome è stato acquistato per soli 275 dollari da Connor Gaydos, un personaggio online che si esibisce in trovate pubbliche che si basano sulla deformazione dell’informazione.
In un filmato di cinque minuti pubblicato sul sito Enron.com, lanciato di recente, Gaydos si cala nei panni di Steve Jobs mentre svela l’uovo a una platea di spettatori durante l’“Enron Power Summit”.
Signore e signori, abbiamo imbrigliato il potere dell’atomo”, dice.
Nel video, Gaydos sostiene che l’Uovo di Enron rivoluzionerà l’industria dell’energia, l’industria dell’indipendenza e l’industria della libertà.
Afferma inoltre che Enron ha stretto una collaborazione con la Federal Emergency Management Agency (FEMA) per fornire uova nucleari alle squadre di pronto intervento in tutto il mondo.
Perché è di questo che si tratta, gente, di rendere il mondo un posto migliore un uovo alla volta”, ha detto.
Enron ha presentato un nuovo prodotto chiamato “Enron Egg”, il primo microreattore nucleare al mondo in grado di alimentare l’intera casa per 10 anni continui.
Il finto reattore nucleare sarebbe costituito da tre componenti chiave: un involucro esterno resistente al calore, una pompa per l’acqua pesante e un microchip integrato. Un po’ poco..
L’involucro è fatto di “isotopo di enronio”, un materiale fittizio, ed è progettato per resistere a temperature estreme per “proteggere il nucleo del reattore mantenendo un’efficienza termica ottimale, anche nelle condizioni più difficili”, secondo Enron.com.
Al centro dell’uovo si trova un reattore alimentato a idruro di uranio e zirconio, scelto per la sua sicurezza ed efficienza”, spiega Daniel Wong, ‘Chief Technology Officer’ di Enron, nel video di presentazione.
Il reattore nucleare è “regolato con precisione” da nove tamburi di controllo al boro situati lungo il perimetro “per mantenere l’equilibrio e la stabilità”. Qui il team di burloni ha utilizzato un po’ di vera scienza: l’acido borico è utilizzato effettivamente in alcuni reattori nucleari per la sua capacità di assorbire neutroni e quindi di “Avvelenare” le reazion i a catena, arrestandole.
La pompa ad acqua pesante permette al refrigerante arricchito di idrogeno di fluire in tutto il dispositivo per rallentare le reazioni di fissione e guidare il raffreddamento del sistema, “garantendo prestazioni costanti e una durata di vita prolungata”, dice Wong.
“Per la vostra sicurezza, solo gli ingegneri certificati di Enron hanno accesso agli interni dell’uovo, che utilizza solo uranio arricchito al 20%. È un valore troppo basso per creare un’arma atomica, sarebbe semplicemente impossibile”, aggiunge, e anche questo è un dato corretto. Il gioco è ben fatto, perché mescola fantasia e dati reali.
Il “prezzo” esatto dell’uovo non è chiaro, ma il sito web della Enron sostiene che il dispositivo è “significativamente più conveniente” rispetto ai sistemi energetici tradizionali, “che costano tra i 19.000 e i 50.000 dollari e sono soggetti a fluttuazioni di potenza”.
L’uovo offre una fonte di energia affidabile e costante a una frazione del costo a lungo termine”, si legge sul sito.
Il dispositivo è interamente fittizio, una forma di satira che, secondo alcuni, ha lo scopo di prendere in giro le innovazioni tecnologiche “senza senso”.
Il nuovo amministratore delegato di Enron, Connor Gaydos, ha acquistato il marchio della società per 275 dollari nel 2020 attraverso la sua LLC “The College Company”, con sede in Arkansas.
Ricordiamo che Enron è un nome tristemente celebre nel mondo dell’Energia: nel dicembre 2001, Enron ha presentato istanza di fallimento, dopo che nell’ottobre dello stesso anno era stata resa pubblica la notizia di una diffusa frode interna.
Alcuni dei principali dirigenti della società furono mandati in prigione e l’evento rappresentò la più grande riorganizzazione fallimentare nella storia degli Stati Uniti dell’epoca.
Oggi il famigerato crollo di Enron è noto come “scandalo Enron”.
Documenti disponibili pubblicamente mostrano che una LLC con sede nell’Akansas, chiamata The College Company, di cui Gaydos è comproprietario, ha acquistato il marchio Enron per 275 dollari nel 2020.
Gaydos ha poi lanciato Enron.com il 2 dicembre 2024, 23° anniversario della dichiarazione di fallimento della società, insieme a un comunicato stampa e a un video promozionale.
Sebbene il sito web e i materiali di lancio sembrassero inizialmente legittimi, un’analisi più attenta ne rivela la natura poco seria.
Gaydos si è presentato come “nuovo CEO” il 9 dicembre 2024 e da allora è apparso in una serie di video parodistici.
Oltre ad avere un noto autore di satira al timone, i termini e le condizioni della società affermano chiaramente che il sito web è una “parodia protetta” per “soli scopi di intrattenimento”.
Gaydos è noto soprattutto per il libro Birds Aren’t Real: The True Story of Mass Avian Murder and the Largest Surveillance Campaign in US History, di cui è coautore insieme a Peter McIndoe e pubblicato nel 2017.
Il libro satireggia la diffusione della disinformazione delineando una finta teoria del complotto che sostiene che il governo statunitense abbia eliminato gli uccelli e li abbia sostituiti con droni per spiare gli americani.
Non è del tutto chiaro quale dichiarazione Gaydos stia cercando di fare con la resurrezione di Enron e il lancio dell’Uovo di Enron, ma alcuni hanno ipotizzato che stia prendendo in giro le Big Tech e le innovazioni tecnologiche “senza senso”.
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