Economia
Eni inizia una seconda fase di sfruttamento dei giacimenti in Costa d’Avorio
Eni prosegue nella sua strategia africana aprendo una nuova fase dello sfruttamento del grande giacimento di petrolio e gas Baleine in Costa d’Avorio
La major italiana dell’energia Eni ha avviato la produzione della seconda fase dello sviluppo petrolifero e di gas Baleine al largo della Costa d’Avorio, incrementando la produzione del giacimento in Africa occidentale.
Questo fine settimana, Eni ha annunciato il successo dell’avvio della Fase 2 del giacimento Baleine, che aumenterà la produzione a 60.000 barili di olio al giorno (bpd) e 70 milioni di piedi cubi di gas associato (equivalenti a 2 milioni di metri cubi).
La fase 2 viene sviluppata attraverso l’unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico (FPSO) Petrojarl Kong, che viene impiegata insieme all’unità galleggiante di stoccaggio e scarico (FSO) Yamoussoukro per l’esportazione di petrolio. L’intero gas naturale trasformato alimenterà la domanda energetica locale attraverso un collegamento con il gasdotto costruito durante la Fase 1 del progetto, ha dichiarato l’azienda italiana.
L’anno scorso l’Eni ha avviato la produzione di petrolio e gas dal giacimento di Baleine, a meno di due anni dalla scoperta. La Fase 1 dello sviluppo ha utilizzato un’unità FPSO rinnovata e potenziata in grado di gestire fino a 15.000 barili al giorno di olio e circa 25 Mscf/d di gas associato.
La major italiana sta attualmente studiando lo sviluppo della Fase 3 di Baleine. Se approvata e realizzata, la terza fase aumenterebbe la produzione del giacimento a 150.000 barili di petrolio al giorno e 200 milioni di piedi cubi di gas associato.
Questo consoliderebbe ulteriormente il ruolo della Costa d’Avorio “come hub energetico regionale e rafforzerebbe la collaborazione strategica con il partner locale”, ha dichiarato Eni.
Negli ultimi anni l’Eni ha puntato sugli sviluppi internazionali di petrolio e gas nell’offshore africano e ha recentemente rafforzato la sua presenza in Costa d’Avorio.
A novembre, l’azienda italiana ha firmato con il Ministero locale delle Miniere, del Petrolio e dell’Energia i contratti per l’acquisizione di quattro nuovi blocchi esplorativi al largo della Costa d’Avorio. In base agli accordi, l’Eni potrà esplorare l’area per un massimo di 9 anni.
I nuovi blocchi sono vicini alla scoperta di Calao, che rappresenta un’opportunità strategica per creare ulteriori sinergie nell’area, afferma Eni.
Quindi Eni diventa sempre più africana, mentre il Continente si sta rivelando come il futuro dell’energia mondiale, sia tradizionale, sia rinnovabile.
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