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ENI compra Neptune per 4,9 miliardi. La più grande operazione degli ultimi anni in Europa
Al termine di settimane di speculazioni, la major energetica italiana Eni ha dichiarato venerdì di aver raggiunto, insieme a Vår Energi, un accordo per l’acquisto di Neptune Energy, società di private equity, per un valore aziendale di 4,9 miliardi di dollari, la più grande operazione in contanti nel settore europeo del petrolio e del gas degli ultimi anni.
Secondo i termini dell’accordo, Vår Energi – detenuta al 63% da Eni – acquisterà le attività norvegesi di Neptune, che hanno un valore d’impresa di circa 2,3 miliardi di dollari, mentre il Neptune Global Business passerà a Eni per un valore d’impresa di circa 2,6 miliardi di dollari.
Le attività di Neptune Energy in Germania non fanno parte delle transazioni e continueranno ad essere possedute e gestite dagli attuali azionisti di Neptune come gruppo autonomo, ha dichiarato Neptune.
Neptune, società di esplorazione e produzione, possiede principalmente attività orientate al gas a bassa intensità di carbonio e opera nel Mare del Nord britannico, nell’offshore della Norvegia, in Nord Africa, Indonesia e Australia. Neptune è attualmente di proprietà di China Investment Corporation, di fondi consigliati da Carlyle Group e CVC Capital Partners e di alcuni dirigenti.
Il completamento delle acquisizioni è subordinato, tra l’altro, al ricevimento delle necessarie autorizzazioni normative e governative e si prevede che le transazioni si concludano entro la fine del primo trimestre del 2024.
“L’operazione rappresenta un’opportunità eccezionale per Eni. Completa le aree chiave di concentrazione geografica di Eni e supporta il suo obiettivo di aumentare la quota di produzione di gas naturale al 60% e di raggiungere emissioni nette zero (Scope 1+2) dal business Upstream entro il 2030”, ha dichiarato il gruppo italiano in un comunicato.
L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha commentato: “Neptune apporterà risorse prevalentemente di gas al portafoglio di Eni. Inoltre, la sovrapposizione geografica e operativa è notevole, in quanto aggiunge scala a Vår Energi, la società di Eni che detiene la maggioranza del capitale, porta maggiori opportunità di produzione di gas e di CCUS nella restante area del Mare del Nord e si basa sulla posizione di leadership di Eni in Algeria, un fornitore chiave per i mercati europei del gas”.
Si prevede che l’accordo aggiungerà circa 4 miliardi di metri cubi (Bcm) di fornitura di gas per i consumatori europei, ha osservato Descalzi.
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