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ENI: abbiamo bisogno di altri quattro rigassificatori per la sicurezza energetica

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L’Italia avrebbe bisogno di altri quattro impianti di importazione di GNL se vuole avere sicurezza energetica e sufficienti forniture di gas naturale, ha dichiarato Claudio Descalzi, amministratore delegato del colosso energetico italiano Eni, in occasione di un evento commerciale tenutosi lunedì a Milano.

“L’Algeria ha più che raddoppiato le esportazioni di gas verso l’Italia, la Libia ha aumentato le forniture di gas e l’Italia riceve gas anche da Egitto, Angola, Nigeria e il primo carico di gas dal Mozambico, che ha enormi riserve di gas”, ha detto Descalzi all’evento Lombardia 2030 a Milano.

“Il problema è che questi flussi arrivano con le navi cisterna e non abbiamo abbastanza capacità di rigassificazione. Abbiamo bisogno di ulteriori infrastrutture di rigassificazione”, ha aggiunto il top executive di Eni.

La Spagna, ad esempio, che consuma 30 miliardi di metri cubi, ha una capacità di rigassificazione di 60 miliardi di metri cubi, ha detto Descalzi. L’Italia, invece, ha una capacità di importazione di soli 17 miliardi di metri cubi, che dovrebbe aumentare di 10 miliardi di metri cubi con i terminali di Piombino e Ravenna.

“Avremo bisogno di altri 4 miliardi di metri cubi per avere una piena sicurezza energetica”, ha detto Descalzi.

I terminali di rigassificazione attualmente in costruzione in sette Paesi dell’UE potrebbero aggiungere altri 100 milioni MC/ giorno di nuova capacità entro la fine del 2023. Germania, Polonia, Francia, Finlandia, Estonia, Italia e Grecia stanno attualmente lavorando per espandere le capacità di importazione di GNL, secondo l’Energy Information Administration (EIA) degli Stati Uniti, sulla base dei dati dell’International Group of Liquefied Natural Gas Importers (GIIGNL).

L’Italia sta attualmente sviluppando un terminale di stoccaggio galleggiante e rigassificazione (FSRU) vicino al porto di Piombino, che aggiungerà 1,4 milioni MC/giorno di capacità e sarà probabilmente operativo nella primavera del 2023.

Tuttavia, il governo italiano e la città di Piombino sono in disaccordo sulla costruzione del terminale di importazione. Il governo e la regione Toscana hanno approvato e stanno spingendo per far avanzare il progetto, ma la città di Piombino in Toscana sta contestando il piano in tribunale.


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