Seguici su

Attualità

Energie green: la sovrapproduzione cinese dovrebbe essere solo temporanea, o così vogliono far credere

La BPOC dichiara che la sovrapproduzione industriale di pannelli solari e turbine eoliche sarà un fattore solo temporaneo. Magari è così, ma è anche una giustificazione comoda per evitare le sanzioni occidentali

Pubblicato

il

Pannelli solari

La sovraccapacità della Cina nel settore dell’energia pulita sarà temporanea finché la domanda globale di transizioni verdi reggerà, secondo due importanti ex funzionari economici cinesi, che hanno affermato che si dovrebbero esplorare maggiori opportunità di mercato attraverso l’Iniziativa Belt and Road.

Questa lettura sarà proprio la base della difesa delle autorità cinesi nei confronti delle accuse statunitense ed europee di un eccesso produttivo che viene utilizzato per schiacciare l’industria europea.

L’anno scorso la Cina ha registrato una forte crescita della capacità installata e delle esportazioni di pannelli solari e turbine eoliche, oltre a spedizioni da capogiro di veicoli elettrici e batterie agli ioni di litio. Ma Pechino ha affrontato restrizioni commerciali da entrambe le sponde dell’Atlantico, accusando le esportazioni cinesi a basso costo di inondare i mercati internazionali.

L’utilizzo della capacità produttiva  del settore dei pannelli solari cinese si attesta ad appena il 70%, secondo l’ex governatore della Banca Popolare Cinese Zhou Xiaochuan, intervenuto giovedì ad una tavola rotonda del Boao Forum for Asia a Hainan.

Zhou ha anche affermato che uno dei fattori che contribuiscono all’eccesso di capacità è la lentezza dei progressi nell’aggiornamento delle reti elettriche e nell’installazione di impianti di stoccaggio dell’energia. “L’eccesso di capacità è probabilmente solo temporaneo, poiché il mondo dovrà incrementare ulteriormente lo sviluppo dell’energia pulita in futuro”

Zhou ha anche confutato le affermazioni dell’Occidente secondo cui le pratiche commerciali sleali e le sovvenzioni statali avrebbero distorto i mercati dei prodotti energetici puliti.
Mentre vari livelli governativi sono intervenuti con aiuti nelle prime fasi dello sviluppo industriale, come ad esempio nella ricerca e nello sviluppo, ha detto che il sostegno governativo è stato ritirato negli ultimi anni.
“Le aziende solari cinesi hanno ora un’esperienza conquistata con fatica e una posizione dominante a livello globale, grazie ai loro progressi tecnologici e a un controllo dei costi imbattibile”, ha detto Zhou.

Di fronte alla sovraccapacità, alla saturazione del mercato interno e all’intensificarsi della concorrenza, un maggior numero di aziende cinesi dovrebbe guardare all’estero per sfruttare i mercati potenziali, ha detto.
“Nei primi 20 anni [dall’adesione all’OMC] la storia della crescita della Cina riguardava le esportazioni cinesi che diventavano globali, e ora le aziende cinesi devono diventare globali… il periodo d’oro della crescita a due cifre delle esportazioni è ormai passato”, ha detto Long durante una tavola rotonda separata.

La tattica della Cina: sovrapproduzione come dumping

L’Unione Europea e gli Stati Uniti stanno prendendo di mira la Cina per la sua eccesso di capacità produttiva, accusandola di usarla per schiacciare le aziende degli altri paesi con prezzi artificialmente bassi. Le aziende cinesi vengono spinte a una concorrenza che può trovare la propria soluzione solo scaricando i prodotti industriali all’estero, a rpezzi contenuti.

L’indagine antisovvenzioni dell’UE sulle esportazioni cinesi di veicoli elettrici potrebbe portare a tariffe punitive fino al 45%. L’obiettivo è contrastare la concorrenza sleale che, secondo l’UE, danneggia i produttori europei. Gli Stati Uniti, da parte loro, considerano i nuovi prodotti energetici cinesi come una minaccia per la sicurezza nazionale e ipotizzano l’introduzione di dazi elevati.

La Cina ha ammesso che la “sovraccapacità in alcuni settori”, come quello automobilistico, rappresenta un problema. Nel 2023, il paese utilizzerà meno della metà della sua capacità produttiva totale di autovetture, pari a circa 55 milioni di veicoli.

Il tasso di utilizzo della capacità produttiva del settore automobilistico cinese è inferiore al 50% dal 2019. Solo 20 delle 77 case automobilistiche del paese hanno raggiunto tassi superiori al 60%, un livello considerato normale. Quindi significa che le fabbrice cinesi, praticamente, non stanno producendo.

La sovrapproduzione cinese sarà probabilmente al centro dei colloqui tra il Segretario del Tesoro statunitense Janet Yellen e le autorità cinesi. Denis Depoux, direttore generale della società di consulenza tedesca Roland Berger, sostiene che le mosse dell’UE per limitare le importazioni cinesi rallenterebbero la transizione verde del blocco e gli sforzi per ridurre le emissioni.

Depoux sottolinea che la domanda di energia rinnovabile è in aumento e che la capacità in eccesso della Cina potrebbe essere assorbita nei prossimi anni. Tuttavia, l’UE e gli Stati Uniti temono che la Cina stia usando la sua sovrapproduzione per ottenere un vantaggio competitivo sleale, danneggiando le aziende e i lavoratori dei loro paesi.

Comunque c’è una situazione di fatto: La sovrapproduzione cinese effettivamente provoca una crisi nell’industria occidentale, in qualsiasi modo la si voglia vedere. Questo problema dovrà trovare, prima o poi, una soluzione.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento