Economia
ECOWAS toglie le sanzioni economiche a Mali, Niger, Burkina Faso e Guinea. Si cambia strategia in Africa Occidentale
L’Ecowas cambia strategia e toglie le sanzioni economiche a Burkina Faso, Niger, Mali e Guinea, lasciando solo alcune sanzioni politiche. Un cambio di strategia che punta al dialogo invece che al soffocamento economico
Dopo diversi anni di braccio di ferro con i militari golpisti al potere in Mali, Guinea e Niger, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) ha deciso di cambiare strategia.
Riunita in un vertice straordinario ad Abuja, in Nigeria, domenica 25 febbraio, ha deciso di revocare la maggior parte delle sanzioni imposte contro Bamako, Conakry e Niamey in seguito al rovesciamento dei presidenti eletti da parte dei militari tra il 2020 e il 2023.
L’obiettivo principale di queste restrizioni politiche, economiche e commerciali era quello di costringere i militari a organizzare le elezioni in tempi ragionevoli. Finora, senza alcun risultato, per cui la direzione dell’associazione economica ha deciso di cambiare strada.
“Dobbiamo riesaminare il nostro attuale approccio alla ricerca di un ordine costituzionale in quattro dei nostri Stati membri“, ha dichiarato il presidente nigeriano Bola Tinubu, attualmente presidente dell’ECOWAS. Il suo discorso ha incluso il Burkina Faso, anch’esso guidato da un leader militare, il capitano Ibrahim Traoré, ma per il quale le sanzioni rimangono in vigore per il momento.
Per quanto riguarda il Niger, l’ECOWAS ha deciso di “revocare con effetto immediato” la chiusura delle frontiere terrestri e aeree, di porre fine alla sospensione di tutte le transazioni economiche tra i paesi dell’ECOWAS e Niamey e di revocare il congelamento dei beni detenuti dallo stato nigeriano presso le banche commerciali e centrali. Si è trattato di un gesto di pacificazione senza alcuna contropartita. Questo permetterà all’energia di tornare a fluire nel martoriato paese africano dalla Nigeria, così come le indispensabili forniture alimentari.
Sebbene in precedenza l’ECOWAS avesse posto come precondizione il rilascio del deposto presidente nigeriano Mohamed Bazoum e di sua moglie, tenuti prigionieri dalla giunta nel palazzo presidenziale per sette mesi, gli Stati dell’Africa occidentale hanno ora disatteso questo requisito. Il presidente della Commissione ECOWAS, Omar Touray, ha dichiarato che sono rimaste in vigore alcune sanzioni mirate e sanzioni politiche per il Niger, senza fornire dettagli.
Nessuna delle richieste dell’ECOWAS è stata soddisfatta
Allo stesso tempo, i capi di stato dell’Africa occidentale hanno annunciato la fine delle sanzioni finanziarie ed economiche imposte alla Guinea, in particolare il divieto di effettuare transazioni finanziarie tra Conakry e gli stati membri dell’organismo. L’ultima offerta dell’ECOWAS ai regimi militari dell’Africa Occidentale è stata la revoca delle “restrizioni imposte al reclutamento dei suoi cittadini per ricoprire incarichi professionali all’interno delle istituzioni dell’ECOWAS”.
La maggior parte delle sanzioni economiche e territoriali decretate nel tentativo di mettere in riga il colonnello Assimi Goïta sono state abbandonate nel luglio 2022 in cambio della pubblicazione da parte del regime militare di un calendario di transizione. Questo calendario non è stato rispettato dal colonnello Goïta. Nel settembre 2023, il presidente maliano annunciò un “leggero” rinvio delle elezioni presidenziali previste per il febbraio 2024, ma non fu fissata una nuova data.
Anche al Mali sono state tolte le sanzioni economiche in un momento in cui il governo delPaese ha praticamente perso il controllo di metà del Paese, passato sotto il controllo delle popolazioni Tuareg. Il Burkina Faso anch’esso verrà a godere dell’alleggerimento delle sanzioni, dopo che ieri, nel suo territorio, i terroristi hanno ucciso 170 abitanti di un villaggio.
Se non altro questo evento viene a costituire una ventata di realismo in una regione purtroppo sempre più instabile dal punto di vista politico. Tornare a trattare con i governi che comunque, legittimamente o meno, stanno governando ampie aree di questi territori e cancellare le sanzioni economiche signifca comunque migliorare la situazione delle popolazioni locali e cercare una soluzione comune all’insicurezza causata dalle troppe milizie e movimenti insurrezionali.
Grandi sconfitti sono certi poteri occidentali che pensano sia giusto affamre i popoli in attesa di improbabili rivolte interne o che i governi golpisti, di propria volontà, lascino il potere.
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