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Analisi e studi

Economia USA: PIL a +3% nel secondo trimestre, una crescita sorprendente che spiazza gli analisti

L’economia USA sorprende con un PIL al +3% nel secondo trimestre 2025, superando ogni previsione. Una crescita spinta dal commercio estero e dai consumi, ma che nasconde un forte calo degli investimenti. Trump attacca la Fed, che oggi decide sui tassi.

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L’economia degli Stati Uniti ha registrato una performance inaspettatamente robusta nel secondo trimestre del 2025, il tutto nonostante la styampa mainstream continuasse a parlare di economia USA in crisi. Secondo le stime preliminari del Dipartimento del Commercio, il Prodotto Interno Lordo (PIL) è aumentato del 3% su base annua, un dato nettamente superiore alle previsioni degli economisti, che si attestavano al 2,4%.

Questa crescita segna una decisa inversione di tendenza rispetto al primo trimestre dell’anno, che si era chiuso con una contrazione dello 0,5%.

Ecco il relativo grafico da Tradingeconomics:

Le cause di un rimbalzo inatteso

A spingere il PIL è stata principalmente la dinamica del commercio estero. Molte aziende, prevedendo l’entrata in vigore di nuovi dazi, avevano anticipato gli acquisti nei mesi precedenti. Ciò ha portato a una successiva e marcata riduzione delle importazioni, che nel calcolo del PIL vengono sottratte, contribuendo così in modo positivo al dato finale. U

n altro fattore chiave è stato l’aumento della spesa per i consumi privati, sebbene alcuni analisti notino un rallentamento rispetto al trimestre precedente.

La reazione dei mercati finanziari è stata contenuta. I principali indici di Wall Street, come l’S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq, così come il DAX tedesco, non hanno mostrato variazioni significative dopo la pubblicazione dei dati.

Un’economia dai due volti

Nonostante il dato positivo, diversi esperti esprimono cautela sulla sostenibilità di questa crescita. L’analisi di diverse banche d’affari evidenzia come il rimbalzo sia trainato in gran parte da fattori temporanei, come gli effetti anticipatori legati alle tensioni commerciali.

Nel frattempo, gli investimenti fissi hanno subito un rallentamento (0,4% contro 7,6%, un valore molto del trimestre precedente), con contrazioni degli investimenti in strutture (-10,3% contro -2,4%) e residenziali (-4,6% contro -1,3%) e un rallentamento degli investimenti in attrezzature (4,8% contro 23,7%). Il calo degli investimenti immobiliari potrebbe essere il segno di quell’eccesso di offerta che si sta avvertendo sul mercato, e che forse è il maggior rischio dell’economia USA.

Le pressioni di Trump sulla Federal Reserve

Il presidente Donald Trump ha commentato i dati attraverso la sua piattaforma “Truth Social”, utilizzando la crescita superiore alle attese per rinnovare le sue critiche alla Federal Reserve. Trump ha esortato il presidente della Fed, Jerome Powell, definito “Mr. Troppo Tardi”, a tagliare i tassi di interesse per stimolare ulteriormente l’economia.

Proprio oggi la Fed è chiamata a decidere sulla sua politica monetaria. Le aspettative generali sono per un mantenimento dei tassi di riferimento nell’attuale intervallo del 4,25-4,50%,m ma con una frattura nel consiglio del FOMC fra falchi e colombe, un evento piuttosto unico nella Fed.


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