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Economia USA: crollo import, consumatori al limite delle carte di credito. Fine della corsa

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Siamo alla fine della corsa dell’espansione forzata dei consumi USA e si prepara un forte rallentamento economico che si porterà dietro mezzo mondo. Tre segnali mostrano che siamo sull’orlo del precipizio, anzi forse abbiamo già fatto un passo avanti.

Prima di tutto finiscono i record di deficit commerciale a stelle e strisce. Ad aprile il deficit cala fortemente:

Il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ridotto a un minimo di quattro mesi di 87,1 miliardi di dollari nell’aprile del 2022 rispetto al record di 107,7 miliardi di dollari di marzo e al di sotto delle previsioni del mercato che prevedevano un divario di 89,5 miliardi di dollari. Le esportazioni sono aumentate del 3,5%, raggiungendo il livello record di 252,6 miliardi di dollari, guidate da gas naturale, altri prodotti petroliferi, soia, aerei civili, viaggi e trasporti. Le importazioni sono diminuite del 3,4% a 339,7 miliardi di dollari. Quindi alla fine gli USA iniziano veramente a sostituire la Russia sui mercati energetici europei, e questo si fa sentire fortemente.

Questo è ancora più evidente se si analizzano i noli marittimi di portacointainer diretti negli USA e, soprattutto, si tratta di una tendenza che non si è arrestata dopo aprile. Come sottolinea Freightwaves i movimenti  di container diretti negli Stati Uniti sono calate di oltre il 36% dal 24 maggio. Si tratta di un segnale preoccupante per i mercati nazionali del trasporto merci statunitensi, che negli ultimi 18 mesi hanno beneficiato di un’impennata senza precedenti dei volumi delle importazioni containerizzate. Poiché i tempi di transito oceanico per questi volumi di container in entrata sono stati recentemente in media tra i 30 e i 35 giorni, inizieremo a vedere i volumi più deboli nei porti statunitensi nelle prime due settimane di luglio. Quindi l’export cinese e orientale negli USA calerà fortemente anche se i lockdown a Shanghai e in Cina sembrano essere avviati a conclusione. 

Questo perché il consumatore USA, senza più i fondi della pandemia e sempre più pressato dagli alti costi energetici, è ormai arrivato al limite delle proprie carte di credito e del debito al consumo, come sottolinea Zerohedge.

Anche le revolving, usate per gli acquisti più impegnativi, sono al massimo

I consumatori USA ormai sono al limite dei risparmi che possono impegnare nel sostegno dei consumi. quindi c’è da attendersi che, in un prossimo futuro, taglino questi acquisti, se non addirittura li stanno già tagliando, come indica il calo dell’import. Meno telefonini, meno elettronica di consumo, meno beni costosi che fino a questo momento avevano però sostenuto l’economia mondiale.

Se gli USA cessano di tirare l’economia c’è da prepararsi ad una crisi mondiale molto forte, accompagnata da una prossima crisi finanziaria. Una quadro fortemente negativo soprattutto per l’Europa, schiacciata dalla crisi energetica. Ci vorrebbero nuove idee per uscirne.

 

 

 

 


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