Seguici su

Economia

Ecco come dimezzare il nostro fabbisogno di soldi: Jak Bank!

Pubblicato

il

di Alessio Bini – Fonte: DharmaBlog

JAK_bank

“Quando un’azienda fa un prestito, è costretta a pagare gli interessi e scarica il costo degli ineteressi sul prezzo finale. E questo vale per tutti i prodotti che acquistiamo, cosìcché il costo degli interessi nella nostra vita è il 45%”.  – Margrit Kennedy, economista tedesca. –

Vuol dire che se le banche non facessero pagare interessi, ci servirebbero la metà dei soldi per vivere. La metà dei soldi per conservare lo stesso tenore di vita. Quindi, non è vera litania che molti politici ci ripetono da anni e, cioè, che avremmo vissuto -secondo loro- al di sopra delle nostre possibilità. No, abbiamo vissuto per far arricchire le banche, perchè la metà del nostro lavoro è servito per pagare gli interessi bancari. Oggi una banca che presta i soldi senza interessi esiste, purtroppo  per i banchieri.

Si chiama Jak Bank. E’ nata in Svezia nel 1965 e stanno nascendo molte sue imitiazioni e sta per nascere anche la versione italiana della Jak Bank. I prestiti avvengono ad un tasso fisso del 2.5% appena.  Il tasso non è anatocistico, ovvero il 2.5% si calcola solo sul capitale e non sugli interessi già maturati. E’ quanto serve alla Jak Bank per pagare gli stipendi del personale e le spese di gestione. Il meccanismo è molto semplice: se un cliente riesce a risparmiare una somma X può chiedere un prestito di pari importo. Può anche chiedere quesa somma in anticipo, ma deve dimostrare in seguito di riuscire a poter risparmiare. Se, invece, è in grado di risparmiare ma non ha bisogno di crediti, può cedere il suo credito ad un altro cliente della banca. Questa è solidarietà.
La banca, per nascere in Italia, ha bisogno di 40.000,00 euro e i promotori stanno raccogliendo i fondi.
La speranza è che ciascuno di noi si rimbocchi le maniche e dia una mano a realizzare questo sogno.

Maggiori video a http://www.jakitalia.it/cose-jak/jak-tube


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento