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Economia

E’ boom dell’ interscambio Italia -Turchia

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Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria esplosione del commercio estero dell’Italia con la Turchia. La crescita dell’interscambio è stata straordinaria, da 19 miliardi nel 2019 a 32 miliardi del 2024, +68,6% rispetto al periodo pre-Covid”. Lo afferma il direttore generale di Ice Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Lorenzo Galanti, al Forum imprenditoriale Italia-Turchia a Roma.

Nel 2024 le esportazioni italiane in Turchia sono aumentate del 23,9% fino a 17,6 miliardi di euro, un valore più che doppio rispetto al dato pre-Covid del 2019, secondo i dati diffusi dall’Ice. Mentre le importazioni dalla Turchia hanno superato per la prima volta 12 miliardi grazie a una crescita del 4,4%. La Turchia si colloca al decimo posto nella graduatoria dei principali mercati di sbocco dell’Italia, con una quota del 2,9%, molto superiore a quella di Paesi come Cina, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Brasile, India o Russia. I principali settori dell’export italiano nel Paese sono macchinari e apparecchiature, autoveicoli, prodotti chimici e prodotti delle altre industrie manifatturiere, soprattutto gioielleria e occhialeria.
Il ministro Adolfo Urso intervenuto al forum tenutosi al Parco dei Principi, ha voluto con soddisfazione sottolineare l’ottimo rapporto di interscambio reciproci creato con il paese turco e concluso con alcuni importanti accordi nel campo dell’aerodifesa, siglati nel suo ultimo viaggio ad Istanbul, a febbraio di quest’anno. “La relazione tra Italia e Turchia ha un valore strategico che va oltre la dimensione economica. I nostri due Paesi sono il ponte naturale tra l’Europa, il Mediterraneo e il Medio Oriente. Mi ha fatto molto piacere come molte delle imprese italiane che investono in Turchia fossero le stesse che io ho accompagnato nei primi anni 2000 durante la prima presidenza Erdogan, ha dichiarato Urso. Il ministro del made in Italy ha poi voluto sottolineare i grandi risultati raggiunti sia sul piano occupazione che su quello degli investimenti esteri in Italia.

“I nostri lavori sono stati molto produttivi e sono particolarmente soddisfatta dei risultati che abbiamo raggiunto. La dichiarazione congiunta che adottiamo oggi conferma la solidita’ dei rapporti tra le nostre nazioni e getta le basi per rafforzare ancora di piu’ il nostro partenariato”. Ha affermato, invece, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa al termine del vertice Italia-Turchia, che si e’ tenuto a Villa Pamphilj, a margine del forum imprenditoriale

“L’Italia – ha rimarcato Meloni – e’ il primo partner commerciale della Turchia nell’area del Mediterraneo, il secondo in Europa, con un interscambio cresciuto negli ultimi anni in modo considerevole passando da 26 miliardi nel 2023 al record di oltre 32 miliardi di dollari nel 2024, dinamica nella quale tra l’altro le esportazioni italiane hanno avuto un ruolo decisivo registrando nell’ultimo anno un aumento di oltre il 28%. I nostri tessuti produttivi e industriali sono caratterizzati da un tasso di complementarieta’ che e’ molto alto. E’ un quadro molto positivo, che ci ha fatto superare con ben 5 anni di anticipo l’obiettivo di un interscambio pari a 30 miliardi di dollari che aveva fissato l’ultimo vertice intergovernativo e che ci porta oggi ad alzare ulteriormente l’asticella per cui abbiamo deciso di fissare un nuovo obiettivo e cioe’ di arrivare nel medio periodo a un interscambio che raggiunga i 40 miliardi di dollari”.

Il presidente turco ha evidenziato inoltre che, negli ultimi vent’anni, oltre 1.500 aziende italiane hanno investito in Turchia per un valore complessivo di circa 5 miliardi di dollari, mentre, in parallelo, imprese turche hanno realizzato investimenti significativi in Italia, soprattutto nei settori di difesa, aerospazio, elettronica, produzione del vetro e medicale. “Questi investimenti reciproci – ha aggiunto Erdogan – contribuiscono in modo importante allo spirito di partenariato strategico che unisce i nostri Paesi, rafforzando il tessuto industriale e le prospettive di crescita condivisa.” L’incontro tra Meloni ed Erdogan ha confermato la volontà di entrambi i governi di rafforzare la cooperazione bilaterale non solo sul piano commerciale, ma anche nei settori della sicurezza, dell’energia, delle infrastrutture e della difesa.

La Turchia rappresenta uno dei principali mercati mondiali anche per i costruttori di macchine tessili, di cui l’Italia è tra i leader mondiali. Marco Salvadè, presidente di Acimit (Associazione dei costruttori italiani di macchinario tessile) commenta: «L’industria meccanotessile italiana vanta una forte tradizione di partnership con le aziende tessili turche. Dal 2011 al 2023 il settore tessile locale ha investito circa 80 miliardi di Usd in nuove tecnologie e molto frequentemente questi investimenti hanno riguardato l’acquisto di macchinario italiano». Un settore che in Italia conta 300 aziende, circa 12.900 addetti e un export nel 2023 pari a 2 miliardi di euro.

L’oboettivo dichiarato di portare l’intersacmbio tra i due paesi a quota 40 miliardi di dollari, sembra quindi un risultato che sembra alla portata in tempi piuttosto brevi, anche considerando gli ottimi rapporti tra i due paesi, dopo le tensioni create dalla dichiarazione di Mario Draghi, che da presidente del Consiglio aveva definito Erdogan un tiranno, nell’aprile di quattro anni fa.


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