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Euro crisis

DRAGHI HA EFFETTIVAMENTE ESAURITO LE CARTUCCE ?

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Il liet-motiv di molti media mainstream italiani (ed anche stranieri…) è che l’ultimo colpo del superbazooka di Draghi  la BCE abbia esaurito le munizione, che non ci sia più nulla da fare.

Se così fosse l’ultima manovra sarebbe stata una sorta di mossa disperata, un “O la va o la spacca” che sarebbe un po’ fuori all’aplomb che dovrebbe avere un governatore di una banca centrale.

In realtà non penso che questo sia il limite raggiungibile da Draghi e che questo possa spingersi oltre. Proverò a fare alcune ipotesi di misure future che potrebbero essere prese, se anche questo tentativo di rivitalizzare l’inflazione e la crescita andasse a vuoto.

  • Incremento dei tassi negativi sui depositi overnight: secondo alcuni consiglieri di Draghi i tassi negativi potrebbero essere portati anche a valori assoluti superiori allo 0,5%, fino al limite del 4,5% negativo, anche se questo richiederebbe alcune modifiche tecniche nelle modalità di funzionamento . Bisogna dire che questa mossa rischia di essere “Sterilizzata” dalla presenza del contante ed ai primi tentativi di costituire depositi fisici di banconote in Germania.
  • Tierizzare i tassi negativi sui depositi overnight, creando dei livelli crescenti, in termine assoluto, di tassi di interessi al crescere del volume di denaro versato overnight. Questa forma di NIRP; applicata dalla BoJ, colpirebbe soprattutto le banche nordiche,piene di liquidità.
  • Aumentare il QE a 100 miliardi al mese. Potrebbe avere senso se puntato sui titoli industriali. Bisogna vedere se poi il cavallo beve alla fontana, cioè se le aziende ne attingono.
  • Aumentare il TLTRO e variarlo come scadenze. In questo caso si incrementerebbero le emissioni a favore del sistema creditizio. Si potrebbe lavorare sull’ampliamento dei beneficiari e sui volumi iniettabili. Il problema che quest’operazione spiazza completamente il risparmio privato. Prima la BCE vorrà valutare l’efficacia delle operazioni  attuali.
  • Emettere un TLTRO, cioè una operazione di finanziamento , dedicata specificamente alla BEI ed alle altre banche di investimento centrali europee, con tassi fortemente negativi. Queste banche d’investimento potrebbero poi impegnare queste risorse nell’economia reale, rendendo magari il farlocco piano Junckers degli investimenti qualcosa di più reale.
  • “Helicopter money”. La soluzione più radicale, tecnicamente non vietata, ma che costituirebbe una novità assoluta e porterebbe la BCE a sostituirsi all’assenza del sistema fiscale. Potrebbe essere realizzata tramite il sistema creditizio come strumento di finanziamento forzato delle attività economiche, con un TLTRO molto mirato alle piccole aziende ed al debito privato e molto premiale. Uno strumento tutto da inventare.

Di sicuro la BCE non potrà mai aiutare  la politica fiscale espansiva tramite acquisto del debito di stato sul mercato primario, come ha fatto la FED e come fa la Bank of Japan, che ormai possiede il 90% del debito pubblico giapponese. Questo è specificamente vietato dai trattati costitutivi. Inoltre non bisogna sopravvalutare l’effetto della politica della BCE sul costo del debito pubblico , perchè questo ha una scadenza media piuttosto prolungata e quindi richiede un periodo prolungato a bassi interessi prima che questi si facciano sensibili. Paghiamo ancora interessi su centinaia di miliardi di debito emessi attorno al duemila con tassi di interessi ben più alti, per cui l’effetto sui nostri conti pubblici del QE e dello ZIRP è, purtroppo, limitato e molto distribuito nel tempo.

Comunque l’efficacia delle misure monetarie rivela avere una utilità marginale calante al ridursi dei tassi d’interesse, fatto piuttosto ovvio. Forse solo un helicopter money puro potrebbe sostituire la politica fiscale espansiva, anche se sarebbe un esperimento estremo e mai tentato prima  . Il prezzo del petrolio potrà dare una mano alla lotta della BCE contro l’inflazione, ma bisognerà analizzare con attenzione i segnali che proverranno dai BRICS e soprattuto dalla Cina. Di sicuro , se la UE vuole sopravvivere, dovrà mettere da parte tutta la ferraglia di politica di bilancio nata da Maastrich e trovare soluzioni più flessibili, creative e , soprattutto, studiate in collaborazione con la BCE. Praticamente dovrebbe riproporre a livello europeo quello che in Italia funzionò bene a livello nazionale sono agli anni 80: Tesoro e Banca centrale che controllano economia e moneta e le manovrano a seconda degli schock esterni e dei cicli interni, avendo bene a mente gli obiettivi, ma senza timori negli strumenti da utilizzare.

Purtroppo tutto questo richiederebbe una vera politica europea, non una sorta di pantomima dei voleri tedeschi, per cui difficilmente lo vedremo mai realizzato. Al contrario, se come molti pensano , si assistesse ad un irrigidimento tedesco dopo i risultati negativi per la Merkel delle ultime elezioni locali, allora il costrutto europeo potrebbe essere sottoposto ad uno stress fatale, e, finalmente, ognuno potrebbe tornare a giocare la propria partita in piena libertà.

 


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