Analisi e studi
Dove siete finiti, cari rigoristi dell’austerity? Lo Stato allo sfascio ha bisogno di voi.
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4 anni fail
Dove siete finiti, detrattori della spesa pubblica e fautori dell’austerity? Il debito pubblico va al 160% sul PIL eppure non si vedono gli avvoltoi sulla carcassa Italia.
Ci sono, certo ma non si cvedono. Perché?
Dove siete, anti populisti, paladini della democrazia, della giustizia e del rigore dei conti, sulla pelle dei disoccupati e degli esodati?
Tanto tuonò che piovve.
Pioggia di miliardi, potenza di fuoco, e di acquisti di titoli di Stato come mai prima di allora.
Impossibile, direte voi. Ma se fino a ieri si sarebbero scandalizati gli Dei solo a sentirne parlare?
Infatti fino ad oggi sui mille mila miliardi della potenza di fuoco s’è solo sentito parlare.
Sul suolo italiaco non un centesimo s’è posato.
La pioggia dei miliardi europei agganciati alla nuvola del Recovery fund si aggira fantozzianamente (al contrario) nei sogni dei fan dell’euro.
Tanto tuonò che piovve… sul debito pubblico
Ma la pioggia di vendita dei titoli di Stato, quella c’è stata. O meglio, ci sarebbe se solo il ministero dell’economia si decidesse di aprire i rubinetti, anzi le rotative della stamperia dei contratti sui buoni del Tesoro italiano.
Adesso, in tempo di peste nera e di coprifuoco, l’Italia che pure primeggia nella media mondiale per morti da covid-19, è diventata così affidabile che i suoi titoli di debito rilasciano persino tassi negativi.
E lo sapete cosa significa tutto questo, vero?.
Vuol dire che per ogni cento euro che i mercati ci prestano, noi alla scadenza gliene daremo di meno, tenendoci in tasca la differenza.
Alcuni esempi?
BOT a scadenza un anno, tasso -0,226%
BTP quinquennali, tasso -0,09% e decennali appena sopra lo 0,5%
Addirittura i BTP. Roba da non credere davvero. E alle aste i nostri titoli vanno letteralmente a ruba da almeno due anni; con investitori troppo indietro nella fila che non riescono a fare in tempo a comprarli!
E gli esempi degi mesi scorsi si sprecano…
Ma i tassi erano già indiscesa dal 2018 con in carica il Governo del Papeete. Evidentemente ritenuto affidabilissimo.
Dove siete, paladini del teorema: affidabilità = spread basso?
Dunque perché insistiamo con l’ironia sulla affidabilità di questi Governi, così prodighi di risultati positivi tanto da farci raggiungere il rapporto debito PIL di 160%?
Perché certamente ricordiamo tutti che la vulgata economica diffusa dai maggiori canali di informazione di settore e non, politici alla Marattin e fans della curva hanno sempre messo in cima alla montagna di motivi della nostra recessione sia economica, che finanziaria, la recessione della credibilità politica dell’Italia.
Ecco perché a Berlusconi si sono succeduti governi tecnici e politici via via sempre più graditi ai mercati finanziari.
La reputazione dei Governi a volte si basa sull’andamento dei conti pubblici, a volte sui gusti.
Quand’è che si baserà sul voto dei cittadini?
E qui veniamo a uno dei tanti nodi che dovremmo notare tra i denti del pettine e che invece continuiamo beatamente ad ignorare al solo scopo di ritenerci superiori a quelli che non la pensano come noi, così pervicacemente attecchiti alle nostre auto-convinzioni.
Perché la reputazione dei Governi italiani è sempre inversamente proporzionale ai risultati che essi ottengono in favore dei cittadini?
Fonti: Twitter – Il Giornale – Repubblica
Dove siete oggi, ghigliottinai della prima Repubblica?
Già… appunto.
Già… appunto.
Ma allora perché con il covid, oggi, la BCE stampa moneta e i mercati la prestano gratis (vedi dati sui rendimenti appena citati) e invece prima si sono resi NECESSARI tagli, esodati, tasse sulla casa, precariato, privatizzazioni, austerity, … per finanziare la spesa pubblica, al posto dei finanziamenti a tassi negativi per sostenere le imprese, i consumi e l’occupazione?
Differenze e disuguaglianze
Allora, come mai durante la crisi dei subprime e dell’economia dopo il 2008 fino ad oggi – che hanno colpito le classi medie e prodotto le crisi dei debiti pubblici – il sistema bancario e dei mercantile hanno reagito con austerity pubblica – salvo mitigare la bufera con il quantitative easing di Mario Draghi dopo che aveva spazzato via quasi tutto – e invece oggi che con il covid ci vanno di mezzo anche loro, scendono i tassi di interesse pur di tenere in piedi la baracca?
E da dove viene questa disparità di trattamento?
fonte: Milano Finanza
Cos’ha di più il covìddi rispetto ai disoccupati? È più bello?
Dunque, dove siete, giornalisti di Repubblica, del Fatto quotidiano, del Sole 24 ore e soci?
Dove siete finiti, Savonarola della stampa?
Adesso che le manette hanno tintinnato (e titillato gli italiani) e che la prima Repubblica è morta e sepolta da seconda e terza, la Repubblica degli onesti, dove sono finite le vostre scuse e i teoremi della stampa che vi eravate tatuati sul cervello e ripetevate a menadito con precisione chirurgica e passione maniacale?
E sono tutte domande già poste nel libro di economia spiegata facile (a cui il libro risponde punto per punto).
AAA cercansi
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