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Euro crisis

Da dove pensano che la deflazione arrivi la Troika, il WSJ ed il NYT?! – William Black

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Se la Troika (Commissione Europea, BCE e FMI) avesse insegnato educazione sessuale gli studenti crederebbero che sono le cicogne a portare i bambini, che il sesso non ha nulla a che fare con la gravidanza, che le donne fiduciose non restano mai gravide e, ancora, che le donne dovrebbero essere forzate a perdere peso quando sono in gravidanza. Il Wall Street Journal ed il New York Times ripeterebbero questi miti come scienza. Il NYT impiegherebbe uno dei migliori ginecologi del mondo (il dottor Krugman). Il dottor Krugman sfaterebbe questi miti quasi ogni settimana – ma né la Troika né i reporter del NYT e del WSJ lo ascolterebbero mai.

Bill Black I

Gli ultimi giorni hanno portato ad una raffica di articoli sulla “deflazione” sul WSJ ed il NYT. Ho appena postato delle critiche ad alcuni di questi articoli precedenti qui e qui.

C’è solo uno “di me”, mentre i duplici araldi della Troika impiegano decine di scribi che fedelmente proclamano il suo messaggio senza “l’intervento” di alcun pensiero critico. Ho deciso di dare una risposta di massa agli scribi.

I tre difetti centrali

Faccio una critica complessiva ai difetti di tutti questi articoli (ed alla politiche della Troika). Tutti falliscono nell’affrontare i tre punti.

1. Da dove la Troika pensa che arrivi la deflazione?!

2. Dato che la Troika dice che il danno principale della deflazione è quello di ridurre una domanda già insufficiente, perché la Troika continua ad insistere nell’infliggere austerità – che aggrava l’inadeguatezza della domanda?!

3. Perché la loro è una discussione minimale sui livelli di disoccupazione da Grande Depressione in Italia, Spagna, Grecia e non c’è una discussione alternativa, di gran lunga superiore, sull’uso delle politiche fiscali per accelerare la ripresa dell’eurozona?!

Cinque articoli: nessuna coerenza analitica, economica o umanità

Qui, qui, qui, qui e qui ci sono i link della raffica di articoli in data 3 giugno 2014 di cui non ho discusso in post precedenti.

Domanda: diverse menzioni; nessuna coerente

Un articolo spiega che l’inflazione core sta diminuendo perché:

“Questo riflette, soprattutto l’alta disoccupazione e gli oneri del debito in gran parte della regione che tengono bassi i salari la spesa e la domanda”.

La frase citata è quasi coerente. È vero che l’alta disoccupazione tiene bassa la domanda. Ma la spesa è domanda, così la comprensione dell’autore è scarsa. “L’onere del debito”, così inteso, è l’inverso di una analisi accurata. Si riferisce ad una affermazione lungamente falsificata dai sostenitori dell’austerità a termine della quale se il governo ha un debito manca della capacità di spendere. L’austerità è quella che sta già causando una domanda inadeguata e la indebolisce ulteriormente.

Un altro articolo parte forte. Comincia rispondendo alla domanda sul “da dove arrivino” l’inflazione e la deflazione – domanda insufficiente.

“Dopo cinque anni di crisi del debito, in un numero crescente di paesi dell’eurozona, le aziende alle prese con un crollo della domanda sono state spinte sotto pressione a tagliare i prezzi”.

L’articolo continua sottolineando opportunamente l’importanza della domanda, ma non riesce a capirla.

“Dopo anni di crisi del debito, un certo numero di paesi della zona euro sono alla prese con gli effetti di un letargo economico. Presso i negozi di vestiti, le compagnie di cellulari e imprese che prooducono altri merci tra le più disparate come alluminio o piastrelle, i proprietari di fronte al crollo della domanda sono stati spinti a tagliare i loro prezzi. Nei paesi più colpiti, i salari hanno registrato un netto calo rispetto ai livelli precedenti alla crisi.

Specialmente nelle economie più fragili, la dinamica sta rallentando la crescita, smorzando gli sforzi del governo per pagare il debito, recuperare competitività e affrontare il problema disoccupazione.

‘Il quadro generale è che con una bassa inflazione è più difficile che il debito diminuisca e che ricominci la crescita economica così si potrebbe avere un periodo di stagnazione’, ha detto Reza Moghadam, il direttore del Dipartimento europeo al Fondo Monetario Internazionale a Washington. Lui ha recentemente usato il termine di ‘bassa inflazione’ per descrivere il dilemma dell’eurozona’”.

Ancora, si spiega al lettore in una seconda frase che la domanda inadeguata causa bassa inflazione e deflazione. La frase successiva rileva correttamente che gli stipendi sono drasticamente diminuiti e questo riduce ulteriormente la domanda.

Poi le cose deragliano orribilmente. I punti analitici ovvi ed i suggerimenti politici che potrebbero derivare da queste frasi sono che (1) l’austerità è il problema e (2) gli stimoli fiscali sono la soluzione. Invece l’articolo è incoerente, come deve, in quanto ripete fedelmente l’incoerenza della Troika. Questa frase rende visibile l’incoerenza logica: “(la bassa inflazione) sta rallentando la ripresa, smorzando gli sforzi del governo per ridurre il debito, recuperare competitività e affrontare la disoccupazione”.

Cerchiamo di considerare i numerosi problemi contenuti in questa sola frase.

• La “dinamica” che gratuitamente ha forzato l’eurozona dentro una seconda recessione – ed Italia, Spagna e Grecia in una seconda Grande Depressione – è stata indotta da una domanda inadeguata inflitta con l’austerità dalla Troika. La bassa inflazione può aggiungere marginalità alla inadeguatezza della domanda portando i consumatori a differire gli acquisti discrezionali, ma la bassa inflazione e la deflazione sono causate dalla domanda inadeguata.

• “Smorzando gli sforzi per ripagare il debito”, questa sarebbe una buona cosa per aumentare la domanda. Gli ”sforzi per ripagare il debito governativo” sono austerità. L’austerità è una politica disastrosa perché fa diminuire una domanda già inadeguata. L’articolo inizia dicendo che la domanda inadeguata è il problema; e poi perde immediatamente la trama.

• “Recuperare competitività” è un eufemismo della Troika per tagliare i salari nella periferia. Guardate di nuovo la frase – successivamente si trova un’altra frase che nota correttamente che uno degli importanti contributi che hanno ridotto ulteriormente la domanda è stato il fatto che “i salari hanno registrato un netto calo rispetto ai livelli pre-crisi. La Troika ed i principali giornali finanziari della nazione non riescono a mantenere una logica attigua alla coerenza. Il dissanguamento da parte della Troika dell’economia e dei lavoratori è un importante contributo al taglio dei salari che ha fatto la domanda dei consumatori così inadeguata.

L’ultimo articolo citato sopra circa la “stagnazione”, ancora una volta, perde il fatto che la domanda inadeguata causa sia l’alta disoccupazione che la bassa occupazione. Inoltre non riesce a notare che a causa della seconda Grande Depressione indotta dall’austerità, l’eurozona ha sofferto anni di aumento della disoccupazione anche quando l’inflazione era più alta.

L’articolo poi vira e presenta una versione logica – senza alcuna indicazione che l’autore ne capisca l’inconsistenza logica.

“’L’inflazione è così bassa’, ha detto Simon Tilford, vice direttore del Centro Europeo per le Riforme a Londra, ‘perché i salari sono drasticamente diminuiti e la domanda dei consumatori e gli investimenti ne sono depressi”.

L’ultimo articolo, che usa la parola “domanda”, afferma:

“La deflazione, spinta dalla diminuzione dei salari e dalla depressione dalla domanda dei consumatori, colpisce i mutuatari aumentando il valore reale dei prestiti ed ha il potenziale per indebolire il fragile settore finanziario europeo”.

“Aumentando il valore reale dei prestiti” potrebbe fare la ripresa dalla recessione più difficoltosa, ma questo viene considerato poco nei ranghi dei potenziali contributi. Il punto più semplice ed importante è che la deflazione e la grave recessione hanno la stessa causa – una domanda fortemente insufficiente.

Anche questo articolo, che è di gran lunga il migliore dei 5 è incoerente.

“Aggiungendo pressioni (sulla BCE affinché agisca), una relazione separata mostra che il mercato del lavoro europeo continua ad essere stagnante”.

Si noti che il giornalista si comporta come se l’osceno livello di disoccupazione dell’eurozona fosse creato da alcuni fattori estranei (non identificati) invece che dalla domanda insufficiente.

Austerità: una menzione inutile

Il miglior articolo nota che la disoccupazione è a livelli da Grande Depressione in Spagna e Grecia ed è l’unico che menziona “l’austerità”.

“Il mercato del lavoro è stato martellato dalla crisi dei debiti dell’eurozona, che ha inaugurato un’era di austerità fiscale e, sostengono alcuni economisti, una politica monetaria insufficiente della Banca Centrale Europea”.

Ma si noti anche che il miglior articolo è completamente sbagliato. Il “mercato del lavoro” è stato “martellato dalla crisi dei debiti dell’eurozona”. Il mercato del lavoro dell’eurozona è stato “martellato” prima dalla Grande Recessione e poi dalla Troika che ha inflitto l’austerità; che ha reso una domanda già insufficiente ancora molto più inadeguata. La “crisi dei debiti” dell’eurozona, in parte falsa, non ha “inaugurato un’era di austerità fiscale”. La Troika ha forzato l’austerità fiscale in condizioni che noi sappiamo, almeno da 75 anni, sarebbero risultate autodistruttive. L’articolo che è di gran lunga il migliore dei cinque non riesce nemmeno a prendere in considerazione la fine del dissanguamento dell’economia provocato dall’austerità.

La similitudine del NYT “Draghi come un medico”

Il più imbarazzante dei cinque articoli comincia con la seguente frase:

“Mario Draghi potrebbe sentirsi come un medico che cerca di curare un paziente malato cronico con farmaci non testati”.

Ci sono tre cose vitali che sono completamente errate in questa frase. Primo, sono stati la BCE e gli altri membri della Troika che hanno forzato l’eurozona – che stava cominciando a riprendersi dalla Grande Recessione – in una seconda gratuita recessione ed, in molti casi, in una seconda Grande Depressione infliggendo austerità. Secondo, la metafora medica corretta sarebbe che Draghi continua ad insistere nel dissanguare il paziente, un secolo dopo che abbiamo saputa che questa pratica non ha basi scientifiche e danneggia il paziente. Le sue pratiche non erano “senza prove” – si sapevano essere ciarlataneria. Terzo, nella misura il focus è sulla bassa inflazione, Draghi si è rifiutato di “trattare” il “paziente malato cronico” anche se (A) l’eurozona ha ripetutamente fallito nel raggiungere il suo obiettivo dichiarato circa l’inflazione e (B) ci sono provate misure fiscale per curare il “paziente” che Draghi ha contrastato affinché non venissero utilizzate.

Conclusioni

La Troika ed i principali giornali finanziari ammettono che livelli di inflazione molto bassa sono causati da una domanda inadeguata e sono dannosi perché potrebbero ulteriormente ridurre la domanda. La Troika ed i giornali, tuttavia, trovano impossibile riconoscere che le politiche della Troika stessa – l’austerità ed il forzare una riduzione dei salari – sono autodistruttive perché riducono ulteriormente la domanda. La Troika ed i giornali, quindi, rifiutano anche di discutere una pronta alternativa per invertire le politiche autodistruttive della Troika.

Gli autori dell’WSJ hanno delle difficoltà istituzionali nello scrivere onestamente relativamente alla follia rappresentata dall’austerità. Gli autori del NYT continuano a lasciare perplessi. La grande maggioranza degli economisti pensano che le politiche di austerità della Troika sono autodistruttive. Il NYT ha un Premio Nobel che ha speso anni a spiegarlo. I giornali non citano Paul Krugman su questo problema, oppure gli altri molti economisti che hanno avuto delle previsioni di molto migliori dei troll della Troika. Rimane de facto un requisito professionale che gli autori del WSJ e del NYT scrivano circa la crisi e l’austerità dell’eurozona fermando le loro facoltà critiche al bordo di un marciapiede.

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Traduzione a cura di Luca Pezzotta di Economia Per I Cittadini


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