Attualità
“Dottor Copper”: il rame torna a segnare brutto tempo economico, e anche il nickel…
Il prezzo del rame, come sappiamo, è un importante indicatore dell’andamento industriale, perché, essendo molto utilizzato in molteplici settori, dall’elettronica all’elettrotecnico all’edilizia alla meccanica, viene a vedere la domanda crescere o calare secondo le attese dell’andamento industriale. Dopo un forte calo iniziato a metà marzo, e un rimbalzo da metà luglio, il prezzo di questo metallo ha iniziato nuovamente a calare.
I futures del rame si sono stabilizzati sopra i 3,60 dollari per libbra (454 grammi) martedì, dopo essere scivolati nelle ultime due sessioni, mentre gli investitori soppesavano la scarsità di scorte di metallo e le prospettive di domanda offuscate dalla Cina, principale consumatore. La seconda economia mondiale ha mostrato dei dati economici deludenti sulla produzione industriale, innescando un ribasso. Nel frattempo, le scorte limitate e i rischi per l’offerta hanno mantenuto un livello basso sui prezzi del rame, con le borse di Londra e Shanghai che hanno recentemente riportato un calo delle scorte, mentre i principali produttori hanno segnalato varie interruzioni dell’offerta che hanno ridotto la produzione. Il rame si è mosso in parallelo con i mercati azionari da metà luglio, seguendo il sentimento di rischio globale mentre gli investitori continuano a confrontarsi con l’inflazione elevata, l’aumento dei tassi di interesse e il rallentamento della crescita globale.
Anche in nickel, utilizzato nella produzione delle leghe d’acciaio, soprattutto inossidabile, denota un andamento simile: dopo un rimbalzo a luglio si è tornati alla discesa:
Le notizie dei dati produttivi cinesi e occidentali, con la Germania ancora lontana dall’uscire dalla crisi, fanno si che i prezzi delle materie prime siano in ribasso e non riescano a risollevarsi. Quello che potrebbe incidere, per alcune materie prime, potrebbero essere i tagli produttivi europei legati alle carenze energetiche. Questo effetto però non è prevedibile e lo conosceremo solo nel prossimo inverno.
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