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Domani Marine Le Pen presenterà la “Dichiarazione dei diritti delle Nazioni e dei Popoli”. la risposta contro multinazionali e poteri sovrannazionali

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Marine Le Pen  ha tenuto oggi un discorso davanti all’Università politica del Rassemblement National. Durante questa presentazione ha chiesto la stesura di una “dichiarazione dei diritti delle nazioni e dei popoli” sul modello della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. 

Marine Le Pen proporrà una “dichiarazione dei diritti delle nazioni e dei popoli” per tutelarsi dagli “eccessi di potere delle organizzazioni
strutture sovranazionali o commerciali”. Un modo per tutelare le strutture democratiche ancora esistenti da sovrastrutture economiche e politiche che, in nome del profitto quando va bene, o di poteri non democratici quando va male, cercano di sopprimere e umiliare il volere del popolo.

La leader del movimento, “candidata alle prossime elezioni presidenziali finché [lei] non avrà deciso che non lo sarà”, ha delineato la sua proposta sabato mattina davanti a diversi giornalisti, specificando che lo farà, oggetto di una “ proposta di legge costituzionale” presentata dal RN, nella speranza che venga poi trasformata in una “risoluzione votata dal Parlamento europeo”.

Probabilmente questo documento diventerà il cavallo di battaglia di RN e dei partiti alleati a livello europeo durante la contesa politica europea del 2024. 

Prendendo a modello la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo adottata dall’ONU nel 1948, il tre volte sconfitto candidato all’Eliseo
ritiene che “le minacce maggiori non provengano necessariamente solo dagli Stati”, che colpiscono in particolare l’Unione europea, ma anche gli Stati, grandi gruppi privati ​​tra cui Gafam (Google, Amazon, Meta/Facebook, Apple, Microsoft), “che possono intervenire direttamente nelle scelte delle nazioni, la vita delle nazioni e quindi la libertà dei popoli di autodeterminarsi.

Si tratta quindi di “sacralizzare i diritti, accanto a quelli della dichiarazione dei diritti umani”, in particolare la “sicurezza” o la “difesa degli interessi vitali dei popoli”.

Attesa domenica 17 settembre a Pontida, nel Nord Italia, in occasione di un incontro del suo alleato transalpino Matteo Salvini, Marine Le Pen ha fatto sapere che presenterà lì la sua proposta, proprio perché intende “parlarne non solo in Europa, ma con tutti Nazioni del mondo”. “Le nazioni devono essere rispettate nella loro aspirazione a preservare la propria identità, la propria continuità storica, le proprie tradizioni, le proprie organizzazioni giuridiche: una sorta di tutela”.

In un mondo sempre più fantoccio di pochi poteri la dichiarazione sarà uno stendardo per chi vuole portare ancora al centro della scena il potere democratico del popolo, troppo spesso piegato ai voleri dei poteri forti.


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