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DIRIGENTI DEL MEF VOGLIONO FARCI FIRMARE IL MES PER LE PROPRIE AMBIZIONI PERSONALI. Italiani piegati alla fame

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Dopo ormai un mese dall’inizio dell’emergenza le categorie più colpite, che hanno perso il lavoro o l’introito economico da fine febbraio, non hanno ricevuto un centesimo, e sicuramente per almeno un’altra decina di giorni non avranno nulla. Nello stesso tempo le risorse del Ministero delle Finanze si stanno assottigliando sempre più: a fronte di uscite per 24 miliardi ormai in cassa ne sono rimaste 17, per cui, salvo nuove emissioni di titoli, tecnicamente a maggio non si pagano gli stipendi dei dipendenti pubblici, almeno in modo completo.

Appare incredibile che i dirigenti del Ministero, ben pagati, non si rendano conto della situazione emergenziale in cui ci troviamo e in cui rischiano di far precipitare il Paese. Ora possiamo capire che il ministro Gualtieri, una sorta di megafono di Bruxelles, non capisca nulla delle esigenze finanziare dell’Italia, ma che non capiscano chi ha la responsabilità operativa della gestione è grave.

Come direbbe il buon Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca, e probabilmente ha ragione Giovanni Liturri su La Verità: lo “Eurogroup Working Group”, l’insieme degli sherpa che preparano il lavoro per l’Eurogruppo, ha già definito l’intervento del MES sull’Italia, il tutto con il pieno accordo dei nostri dirigenti ministeriali, in tutto senza che il Parlamento Italiano e, pare, neppure Conte sia d’accordo. Tra l’altro non una forma “Non condizionale”, ma una condizionale, così come piace ai duri olandesi.

Ora facciamo uno più uno: da un lato il ministero NON FA NULLA per mettere finanziariamente in sicurezza l’Italia, non predispone nessun piano B o piano C. Dall’altro l’unica forma finanziaria predisposta dalla macchina ministeriale è quella del MES nella sua forma peggiore. Quindi i dirigenti ministeriali vogliono spingere sia il governo, sia il parlamento, sia tutto il popolo italiano in un vicolo cieco: o mangi questa minestra o salti dalla finestra. O firmi il MES condizionale o non paghi gli stipendi. Eppure c’erano molti modi , fra cui i banali BTPin testa, per far fronte alle necessità finanziarie in questi momenti di  emergenza.

Liturri lascia trapelare che dietro tutto ci sia il famoso direttore del Ministero che vuole passare nella lucrosa posizione di membro del CdA del  MES, e se fosse vera questa opzione ci sarebbero degli estremi penali molto rilevanti, tanto che siamo stupiti che nessun giudice sia intervenuto con una procedura d’urgenza e , magari, con l’arresto in flagranza di reato. Si vede che saranno tutti distratti in questo momento. Ricordiamo che ogni prestito del MES, è sottoposto non solo ad una condizionalità, ma ad una “RIGOROSA CONDIZIONALITA” , ex art 136 TFEU par 3  modificato nel 2012 su richiesta del Belgio, come segue:

«All’articolo 136 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea è aggiunto il paragrafo seguente:

“3. Gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme. La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità”».

Appare chiaro che i dirigenti del MEF si stiano comportando in modo infedele, sopponendoci ad una “FORTE CONDIZIONALITA'”,  cioè a condizioni di strozzinaggio,


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