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Digital tax: quali sono le tassazioni previste per i guadagni sul web

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Il comparto dell’online sta crescendo sempre più: la crescita e il costante investimento in questo nuovo settore hanno permesso lo sviluppo di un sistema di imposte direttamente applicato dallo Stato italiano. In questo articolo verranno esposte le tipologie di tassazioni più frequenti.

Affiliate Marketing ed eCommerce

Tra le tassazioni di cui discutere vi sono senza dubbio quelle derivanti dall’Affiliate Marketing, ossia l’attività che prevede l’inserimento di banner pubblicitari e pop up all’interno dei propri siti web e/o blog: affinché quest’attività possa essere svolta in modo lecito, sarà necessario aprire una partita IVA, in modo tale da poter dichiarare con precisione tutte le entrate derivanti dall’attività stessa. La tassazione sull’attività di Affiliate Marketing, in particolare, è calcolata sul 62% del fatturato al netto dei contributi pagati.

Così come per l’Affiliate Marketing, anche le attività commerciali di vendita online, attualmente in fase espansiva, devono essere tenute sotto controllo mediante l’apertura di una partita IVA. In questo caso le opzioni sono due: aprire una p.IVA in regime forfettario (se il reddito totale lordo non è superiore a 85 mila euro) con delle tasse da pagare pari al 15% dell’imponibile fiscale, oppure in regime ordinario, con una tassazione che va dal 23% al 43%.

Gioco online e tassazione

Un altro settore in crescita fortemente tassato è il gioco online: se da una parte i siti web proprietari dei server di gioco devono aprire p.IVA con aliquota ordinaria al 22%, dall’altra anche i fortunati players vincitori non sono esentati dal pagare i contributi. Se infatti la vincita del giocatore supera i 500 euro, sarà infatti tassata progressivamente dal 15% (per vincite di 1000 euro) al 25% (per vincite sopra il milione di euro).

 

L’ambito del poker e casinò online, in particolare, ha contribuito molto ad arricchire le casse dello Stato: nel 2022 questo settore ha versato ben 10,3 miliardi di euro – cifra inferiore rispetto al 2019, quando l’Erario incassò 11,3 miliardi, ma decisamente superiore al 2021 (+22%). Questo è avvenuto soprattutto grazie a una normativa sempre più regolamentata (è di fatto necessaria per gli operatori la licenza ADM), ma anche grazie al contributo di alcune risorse online, come wisecasino.net, che segnalano i domini delle piattaforme di gioco autorizzate a operare, oltre a guide e consigli su come giocare in modo sicuro e news di settore sempre aggiornate.

L’influencer: nuovo libero professionista

Non tutti sanno che persino gli influencer sono soggetti a tassazioni elevate: a seguito della registrazione della propria partita IVA e dell’associazione all’apposito codice ATECO, questi devono procedere con il versamento annuale dell’IRPEF (dal 5% i primi 5 anni al 15%) e degli oneri previdenziali, con un coefficiente di redditività pari al 78%.

Al momento il regime fiscale degli influencer è assimilato a quello della categoria pubblicitaria, non essendoci ancora norme relative al trattamento fiscale per la cessione del diritto di sfruttamento dell’immagine, attività più simile a quella svolta appunto dagli influencer.

 


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