Euro crisis
IL DIAVOLO VESTE …. IL NIENTOLOGO: Sogni (non solide realtà) infranti contro lo scoglio del pareggio di bilancio
“Come può uno scoglio arginare il mare
anche se non voglio torno già a volare
….
Le discese ardite e le risalite
su nel cielo aperto e poi giù il deserto
e poi ancora in alto con un grande salto
Dove vai quando poi resti sola
senza ali tu lo sai non si vola”
(Lucio Battisti – io vorrei non vorrei ma se vuoi)
E’ già! Senza ali non si vola!
Eppure c’è chi, copia sbiadita dell’immensa Vanna Marchi, tratta il popolo bue (sintonizzato sull’ennesima televendita) come un insieme indifferenziato di cerebrolesi capaci di bersi ogni sorta di falsità propinata via etere.
In questa settimana è andato in onda il messaggio promozionale del Nientologo il quale, replicando il contratto con gli Italiani di Berlusconiana memoria, è riuscito a superare il suo regista occulto:
– alla classica grossa offerta base (servizio core), propinata questa volta per un elettorato di sinistra (rimettere in tasca agli italiani un pò di soldi al posto di abolire l’IMU) il competitor del Cavaliere ha aggiunto anche altri “periferals”;
– la televendita di ben 100 auto blu (su ben 60.000 possedute) al celeste suono di “venghino siori venghino”;
– l’inasprimento della precarizzazione del lavoro promettendo che le aziende assumeranno i precari avendo meno paura dei giudici del lavoro (quando invece i licenziamenti e la cassa integrazione sono relative alla mancanza di domanda aggregata e non un problema di offerta)
Benone, abbiamo scoperto che la Nientology è un pò di sinistra (ridare soldi ai lavoratori), un po’ di destra (aumento della precarizzazione dei lavoratori) e un po’ oltre, di M5S: via gli sprechi (ma rigorosamente solo come specchietto per le allodole visto ciò che ha pensato bene di fare).
Un politico onesto, però, dovrebbe dire agli italiani la verità (ma questo la Nientology non lo prevede, perché essa vende sogni, non solide realtà), dovrebbe dire che in costituzione il suo partito ha inserito il pareggio di bilancio.
Il predecessore del Nientologo, il cestinato in video diffusione, ha emesso a settembre la nota di aggiornamento al DEF in cui indica gli impegni presi da “SATRAPIA ITALIA” con “gli occhi e le orecchie del re”, cioè con la Commissione Europea, gli inviati delle Multinazionali che gestiscono il continente (vero Re della Persia del terzo millennio)!
Quali sono questi impegni?
Questi, indicati in data 5 dicembre 2013 dopo che qualche politico aveva iniziato a parlare di GOLDEN RULE (sforare il 3% al fine di far ripartire l’economia con un po’ di investimenti infrastrutturali):
L’Italia aveva preso l’impegno con la Commissione Europea di effettuare una manovra dello 0.4% per centrare, oltre al parametro del deficit, anche quello del debito pubblico.
Ma mercoledi scorso il Nientologo ha gettato il guanto di sfida al populismo, lanciato la sua sfida, si è eretto ad argine per l’onda antieuro (Eurozona difesa oramai solo dai grandi burocrati di stato e dai dirigenti del PD ai quali dei suicidi e dei fallimenti della povera gente importa meno di zero) e per l’onda antiausterity: voglio dare 1.000 euro l’anno a 10 milioni di lavoratori italiani!
Col chiaro intento di arginare l’avanzata dell’M5S, che è crescita delle richieste di gente comune, e per niente affatto intenzionato a sfidare l’Eurozona (della quale è invece subalterno impiegatucolo) il Nientologo si lancia in promesse da marinaio!
Bene ma cosa si è sentito rispondere il Nientologo dagli organismi della UE?
Mario Draghi per poco non se lo mangia da vivo e vestito!
Olly Rehn si mette le mani nei capelli (togliendole dalle rughette da calciatore fighetto stritolaveline)
Ma cos’è questa storia della manovretta che avremmo dovuto fare?
E’ una cosa che si trova nella nota di aggiornamento al DEF e relativa a settembre 2013:
Con questa manovrina, oltre a rispettare il rapporto deficit/pil nel 2013, nel 2015 saremo in grado di conseguire, nel medio termine ed a crisi superata, anche il parametro della convergenza del debito pubblico al parametro 60% del PIL!
A dire il vero, comunque, pare che anche nel 2015 dovremo fare una manovrina dello 0,8% altrimenti il deficit strutturale porterebbe nel medio periodo all’aumento del debito pubblico!
Eh? Cosa? Come? Che?
Si, cari amici miei, il problema è questo. Oltre al pareggio di bilancio, da conseguire entro il 2017, abbiamo il parametro debito/pil al 60% che ci costringe ad avere un deficit strutturale a uguale o prossimo allo zero!
Il saldo strutturale è quel saldo di bilancio, opportunamente depurato della componente ciclica, riferimento per il raggiungimento dell’obiettivo di bilancio di medio termine (detto saldo di bilancio strutturale al netto delle misure una tantum e temporanee) che deve essere uguale o prossimo allo zero.
Dunque, dobbiamo inserire un elemento aggiuntivo: il rapporto tra congiuntura economica, pil potenziale ed output gap.
Se come oggi la congiuntura economica è negativa, calcolare una manovra correttiva di medio-lungo termine richiede di stornare dal deficit di bilancio effettivo quella parte che nasce non per l’essere lo stato spendaccione ma per il sostenere l’economia in un momento difficile per i cittadini e le imprese, cosa che non avremmo in condizioni normali.
Questo cosa richiede di saper calcolare il pil potenziale.
Il calcolo viene effettuato dal Ministero del Tesoro, coerentemente con quanto concordato in sede UE, a partire da una Funzione di Produzione che considera:
– La Produttività Totale dei Fattori (funzione a sua volta del tasso di utilizzo degli impianti esistenti e delle risorse umane disponibili):
– Il lavoro aggiuntivo;
– Gli investimenti aggiuntivi (investimenti fissi lordi).
Le previsioni circa le variazioni (sul lato dell’offerta) per il pil potenziale sono queste:
Come possiamo vedere, il contributo nel 2014 è:
– zero dal fattore driver di crescita capitale,
– 0,1 dalla fattore driver di crescita TFP (spinta in alto dall’incremento dell’export) che successivamente comporta riassorbimento di manodopera
– la manodopera diventa quindi l’altro fattore driver di crescita per 0,1%.
Come vediamo i numeri parlano chiaro: il Nientologo ha gettato dei vermi nel fiume affinché i pesci accorrano numerosi intorno all’amo e (gli Italioti) abbocchino!
Una volta aumentato il PIL grazie ai soldi promessi a far data dal 27 maggio 2014, e una volta che avrà fatto il pieno di voti,
– o il Nientologo farà marcia indietro con la coda fra le gambe;
– o a settembre, con la nota di aggiornamento al def di aprile 2014, sarà costretto a togliere dalla tasca destra quello che a maggio ha messo nella tasca sinistra.
Molto probabilmente accadrà questa seconda cosa, per mezzo di qualche bella patrimoniale sui conti correnti e sulla casa, e potrà tranquillamente completare il disegno di smantellamento del welfare europeo (sin qui a tutti noi noto) con le privatizzazioni e con lo smantellamento dei diritti dei lavoratori sin qui mantenuti più o meno integri.
Il Diavolo, quindi, veste il Nientologo!
D’altronde, non a caso il Corriere della Sera ha riportato il seguente virgolettato che dimostra il vero pensiero della Nientology (piano attuato dopo che avrà riscosso consenso politico alle prossime elezioni) «è l’Europa, se vogliamo fare una provocazione, che ha bisogno di Italia, più del contrario: i compiti a casa li facciamo per i nostri figli, che nascono con 33 mila euro di debito pubblico sulla testa, il conto del ristorante lasciato da qualche generazione di politici».
Quindi si capisce che in realtà, pur di rimanere in sella, Renzi sta cercando di fare il massimo sforzo possibile che il suo carisma gli consente di ottenere:
– vincere le elezioni europee mostrando la faccia dell’uomo di sinistra;
– per poi disattendere quanto promesso con la scusa del “ce lo chiede l’europa”!
Lui sa che abbiamo il pareggio di bilancio in costituzione, lui sa che abbiamo ratificato il Fiscal Compact che ci impegna nel medio periodo a ridurre il debito, lui sa che il saldo strutturale deve essere zero o prossimo a tale valore, pertanto, com’è possibile che si ostini in promesse da marinaio che sa non potrà rispettare?
“Il polpo si cuoce con la sua stessa acqua.”
(Detto Marinaio)
Maurizio Gustinicchi
Economia 5 Stelle
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