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DIALOGO TRA MASSIMO CERNIGLIA E ALFONSO SCARANO SU UN PROGETTO DI LEGGE SULLE ESECUZIONI IMMOBILIARI: La tutela abitativa del’espropriato è un valore rilevante

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Scarano

La situazione delle famiglie italiane colpite da procedure esecutive immobiliari sta assumendo nel nostro Paese delle dimensioni veramente drammatiche.

Cosa si può fare per garantire alle famiglie una protezione maggiore da abusi e da ingiustizie intollerabili per un paese civile?

Cerniglia

Ritengo che la tutela delle famiglie sia una necessità primaria del nostro Paese se non si vuole scardinare un vero pilastro della società.E’ , quindi, necessario intervenire al fine di garantire un livello di tutela accettabile e in linea con valori di civiltà e socialità.

Scarano

Come persegue il progetto di legge che oggi presentiamo tali finalità?

Cerniglia

E’ necessario far si che i cittadini, le famiglie che per spesso incolpevoli situazione di sovraindebitamento si trovano esposte a conseguenze drammatiche quali non solo la perdita della proprietà della loro unica abitazione ma anche della dimora ove vivono, non si trasformino in senza tetto scivolando verso una povertà assoluta e disperante.

Scarano

Quali sono le misure della legge che perseguono le suddette finalità?

Cerniglia

Credo che non si possa evitare che un debitore perda la proprietà della prima casa in caso di una situazione debitoria, ma si può e si deve evitare che lo stesso finisca per strada ed è per tale motivo che il progetto di legge stabilisce un vero e proprio diritto a trasformare la proprietà in rapporto locativo con l’aggiudicatario dell’immobile a determinate condizioni e cioè che si tratti di unica casa adibita ad abitazione e che si corrisponda un canone equo all’aggiudicatario

Scarano

Ma non ritieni che tale vincolo possa bloccare il mercato delle vendite immobiliari soggette ad asta?

Cerniglia

Non credo in quanto molti acquirenti di immobili alle aste vogliono comprare delle case al fine di avere un reddito dal proprio investimento e quello stabilito dal progetto di legge, pari al 3% del prezzo di aggiudicazione, è un reddito in linea con il mercato e diviene conveniente con una cedolare secca al 10%

Scarano

Ma il progetto di legge stabilisce anche un’altra norma che appare a favore elle banche

Cerniglia

La norma non è a favore delle banche ma va verso una maggiore efficienza delle esecuzioni immobiliari con il contemperamento di quanto stabilito all’articolo 1 e cioè il vincolo locativo.

Tra l’altro la norma sul recupero dei crediti va verso principi di solidarietà verso la categoria dei giovani avvocati del nostro Paese che oggi trovano grosse difficotà a lavorare in modo dignitoso per mancanza di una committenza qualificata.

Non si tratta poi di far scaturire una guerra tra poveri, i debitori e i giovani avvocati, ma stabilire delle regole di correttezza, efficienza e trasparenza sia pur con i conteperamenti e le salvaguardie sociali contenute nell’articolo 1 del progetto di legge.

Ecco il testo della norma suggerita

 

Studio legale CERNIGLIA

Avv. Prof. Massimo Cerniglia

Patrocinante in Cassazione

Avv. Marco Saverio Montanari

Patrocinante in Cassazione

Consulente:

Prof. Avv. Salvatore Mazzamuto

Prof. Emerito di Diritto Civile

Università degli Studi Roma Tre

 


Roma, 5 luglio 2018

Egr. Ing. Alfonso SCARANO,

Art. 1 – Il proprietario dell’immobile adibito a propria prima ed unica abitazione in caso di vendita all’asta dell’immobile stesso ha diritto a continuare ad abitare l’immobile in virtù di un rapporto locativo con il nuovo proprietario ad un canone pari al 3% annuo del prezzo con il quale si è trasferita la proprietà dell’immobile.

La locazione avrà la durata di quattro anni rinnovabile, in caso di mancata disdetta, secondo quanto stabilito dalle norme in vigore.

Art. 2 – In caso di reddito familiare inferiore a 12.000 € annuo il conduttore avrà diritto ad un assegno pari al 50% del canone che verrà erogato da un fondo gestito dallo Stato in cui confluirà il 50% dell’importo dei contributi unificati versati nelle procedure esecutive.

Art. 3 – In caso di affidamento da parte degli istituti bancari o finanziari di incarico per il recupero dei crediti in sofferenza ad Avvocati, o ad associazioni di Avvocati, che non abbiano raggiunto il 50° anno di età, con la pattuizione di legare il compenso per l’attività professionale a percentuale sul valore dell’affare, o su quanto si prevede possa giovarsi il destinatario della prestazione, maturerà per gli istituti bancari o finanziari un credito d’imposta pari al 50% del compenso corrisposto ai legali per il recupero dei crediti in sofferenza.

 


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