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Denaro contate: secondo la Commissione gli stati devono fare in modo che sia sempre disponibile

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In Italia si parla sempre di introdurre il sistema dei pagamenti elettronici, visti come una sorta di panacea dei problemi dello Stato. In realtà proprio gli ultimi 20 anni anno rivelato che non è così, che l’evasione, quella seria che muove miliardi di euro, avviene proprio con transazioni online su sedi estere.

Però il mito è duro a morire. Non solo c’è quuesta lotta ideologica al contate, ma, recentemente, il taglio dei costi nell sistema bancario che sta, progressivamente, cancellando filiali e punti ATM dove si può ritirare denaro contate.

La cosa è stata fatta presente alla Commissione che ha risposto, una volta tanto, in modo utile, per voce del vicepresidente Dombrovskis. Ecco la riposta al problema:

Nell’ambito dei lavori del gruppo di esperti in materia di corso legale della Commissione (ELTEG) e della valutazione d’impatto che accompagna la proposta di regolamento sul corso legale delle banconote e delle monete in euro, la Commissione ha esaminato le tendenze al declino dei punti di accesso al contante, compresa la chiusura delle filiali bancarie.

Nell’area dell’euro, il numero complessivo di punti di accesso al contante sta iniziando a registrare una tendenza alla diminuzione, con una tendenza ancora più netta alla diminuzione del numero di sportelli bancari per 100 000 abitanti in media, sebbene le tendenze varino da uno Stato membro all’altro, a conferma dell’eterogeneità della situazione sul campo.

La Commissione ha agito inserendo nella sua Proposta di regolamento del Parlamento e del Consiglio relativo al corso legale delle banconote e delle monete in euro[2] una disposizione all’articolo 8 che stabilisce l’obbligo per gli Stati membri di garantire un accesso sufficiente ed effettivo al contante in tutto il loro territorio, in tutte le loro regioni, comprese le aree urbane e non urbane.

Gli Stati membri avrebbero l’obbligo di monitorare l’accesso al contante, di valutare annualmente la situazione nel loro territorio e di riferire la loro valutazione alla Commissione e alla Banca centrale europea. Se non è garantito un accesso sufficiente ed efficace al contante, gli Stati membri dovranno adottare misure correttive.

Tali misure potrebbero anche includere requisiti di accesso geografico per i prestatori di servizi di pagamento che forniscono servizi di prelievo di contante, affinché mantengano servizi di cassa presso un numero sufficiente di filiali bancarie in cui operano.

Le proposte di revisione della direttiva sui servizi di pagamento possono ulteriormente facilitare l’accesso al contante, in quanto la proposta consente ai dettaglianti di offrire un servizio di fornitura di contante anche in assenza di un acquisto da parte del cliente, senza dover ottenere una licenza o essere un agente di un istituto di pagamento.

Ciò è associato ad alcune condizioni, come un limite massimo di 50 euro per ogni prelievo e l’obbligo di comunicare le eventuali commissioni applicate.

La proposta consentirebbe anche ad alcuni operatori di ATMche non gestiscono conti di pagamento di operare con ATM senza licenza, al fine di semplificare la fornitura di alcuni servizi ATM.

Quindi la Commissione dice:

  • i Paesi hanno l’obbligo di fare si che il contante sia sempre disponibile su base territoriale e non si può impedire l’uso del contante permettendo che chiudano gli sportelli di prelievo. . Del resto ricordiamo che nella UE l’unico denaro che ha corso legale è la banconota dell’Euro, e nient’altro. Quindi quella deve essere sempre raggiungibile;
  • i Paesi devono trovare i modi per fare si che il denaro sia accessibile, che sia mantenendo aperte le filiali delle banche, permettendo ai dettaglianti di agire come sportelli bancomant o permettendo sportelli bancomat privati. Facciano come vogliono, ma devono mantenere il denaro contante disponibile.

Allora perché impazzire per i pagamenti elettronici?

 


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