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Dati USA occupazione: bene i numeri, meno bene le paghe

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Un flash sui dati dell’occupazione USA appena arrivati. I numeri in generale sono buoni con 263mila posti di lavoro in più, meglio delle aspettative di 190 mila, e di marzo (189 mila), febbraio (56 mila). Inoltre aprile è stato anche sopra la media dei precedenti 12 mesi, pari a 213 mila.

Se passiamo a valutare la partecipazione della popolazione alla forza lavoro ,questa è leggermente calata:

Per quanto riguarda la componente etnica abbiamo che mai come in questo momento, con un presidente anti immigrazione che vuole costruire il muro al sud con il Messico, mai come ora ci siano tanti ispanici al lavoro.

La crescita del lavoro in generale e la scarsa concorrenza degli immigrati favorisce la comunità latina.

Questo è il lato lucido della medaglia, ora guardiamo quello meno brillate: le paghe crescono poco, meno di quello che ci sarebbe da attendersi:

 

Anzi dopo un periodo di crescita vi è stata una contrazione anche piuttosto sensibile. Anche il numero di ore lavorate è in calo:

Una leggerissima contrazione del numero di ore lavorate medie alla settimana che si abbassa a 34,4. Insomma si lavora di più, ma senza uno sviluppo delle paghe orarie adeguato e con meno ore settimanali, segno che c’è comunque un’offerta di forza lavoro disponibile che calmiera il prezzo e permette di concludere contratti part time.  Forse la ragione della mancataa crescita è anche nel tipo di maggiori posizioni create: costruzioni (+33 mila), assistenza personale sanitaria (+27 mila) ed assistenza sociale in generale (+26 mila), settori con paghe all’entrata contenute.

Insomma si cresce, ma non si guadagna in più quanto si vorrebbe.


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