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Dalla Lignite alle rinnovabili: l’annuncio del colosso tedesco del carbone, ma sarà realizzanbile?

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La LEAG, il colosso tedesco dell’energia, ha annunciato che trasformerà le sue centrali termiche a lignite nel più grande polo energetico verde d’Europa, con una capacità compresa tra 7 GW e 14 GW. L’azienda ha l’obiettivo di installare entro il 2040 nella regione della Lusazia, nella Germania orientale, una capacità di energia eolica e solare compresa tra 7 e 14 GW, oltre a 3 GWh di capacità di stoccaggio e 2 GW per la produzione di idrogeno verde.

Si tratta di una serie di sviluppi che dimostrano che l’Europa rimane impegnata nella transizione verso l’energia pulita, nonostante la crisi energetica globale l’abbia recentemente costretta a fare un’inversione di rotta sulla produzione di carbone.

L’anno scorso, il Washington Post ha riportato che le miniere di carbone e le centrali elettriche chiuse 10 anni fa in Germania sono state riparate e rimesse in funzione in quella che gli osservatori del settore hanno definito una “primavera” per le centrali elettriche a carbone tedesche. Si tratta di una grande inversione di rotta, se si considera che l’obiettivo della Germania era quello di eliminare gradualmente tutta l’elettricità prodotta dal carbone entro il 2038.

La Germania è stata tra i Paesi più colpiti dalla crescente crisi energetica, dopo essersi chiusa in un angolo con le sue politiche energetiche. Per decenni, i governi che si sono succeduti a Berlino hanno perseguito una politica di massimizzazione della dipendenza del Paese dal petrolio e dal gas russo e hanno quasi completamente abbandonato l’energia nucleare, con gli ultimi due reattori funzionanti che dovrebbero essere spenti nel 2022. Di conseguenza, la Germania è diventata fortemente dipendente dal gas naturale russo, che rappresentava il 25% del consumo totale di energia primaria del Paese prima della guerra russa in Ucraina.

Anche altri Paesi europei come l’Austria, la Polonia, i Paesi Bassi e la Grecia hanno iniziato a riavviare le centrali a carbone.

La situazione ha portato a un’impennata del consumo globale di carbone che potrebbe raggiungere livelli che non si vedevano da un decennio, anche se ci sarà un limite alla crescita considerando che gli investimenti in nuovi impianti a carbone si sono bloccati. Ma questo non fa che irrigidire il mercato del carbone, spingendo la fonte di energia in una categoria di sovraperformance.
Il carbone termico, che è la varietà utilizzata per generare energia, ha visto un aumento del 170% del prezzo dalla fine del 2021, la maggior parte di questi guadagni è stata realizzata dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Ma la Germania ha riconosciuto che il carbone è solo una soluzione provvisoria, e il Paese deve anche avere le idee chiare sul suo futuro energetico a lungo termine, un futuro senza il gas russo. L’energia nucleare è fuori questione, visto che poche, se non nessuna, nazioni europee si oppongono all’energia nucleare come la Germania. Nel febbraio 2022, i politici tedeschi hanno denunciato con forza il tentativo dell’UE di etichettare l’energia nucleare come sostenibile.

Comunque sostituire con solare ed eolico la lignite può essere una soluzione, ma solo di giorno e quando c’è vento. Di notte e con calma piatta non si produce elettricità, e magari si potrebbe rimpiangere la lignite.


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