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Da Shanghai al Guangzhou: il lockdown in Cina si allarga a un’altra area industriale

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Il 10 aprile, la Cina ha aggiunto 27.509 nuovi casi di infezione per coronavirus, la maggior parte dei quali proveniva da Shanghai, un nuovo massimo di un giorno. Però  19 nuove diagnosi sono state identificate nella provincia del  Guangdong, la stragrande maggioranza proveniva da Guangzhou che ha iniziato a entrare nella prima fase preventiva di lockdown. L’11 aprile  tutte le scuole primarie e secondarie della città hanno sospeso le lezioni in presenza per una settimana e alle persone non è permesso di lasciare Guangzhou se non necessario. Non ci sono problemi di approvvigionamento di cibo per ora, ma i prezzi stanno aumentando.


Il governo municipale ha iniziato a fare dei test periodici di massa nelle aree colpite, senza però giungere ancora al lockdown totale come è avvenuto nella città più settentrionale. Però alcune aree hanno iniziato ad essere poste in segregazione forzata. I viaggi sono vietati e quindi le stazioni hano iniziato a spettere di emettere biglietti.

La gente di Guangzhou teme di seguire le orme di Shanghai, rimasta a lungo in lockdown per cui i supermercati si affrettano a comprare cibo e provviste

Secondo le clip che circolano su Internet, alcuni scaffali dei supermercati di Guangzhou sono stati svuotati. Le autorità hanno affermato che è stato attivato un meccanismo per garantire l’approvvigionamento delle necessità quotidiane. Secondo testimoni locali i supermercati sono stati riforniti, ma a prezzi più elevati, soprattutto sui prodotti freschi.

Nel frattempo le autorità stanno costruendo un nuovo ospedale improvvisato presso il Pazhou Convention and Exhibition Center di Guangzhou, che dovrebbe essere completato entro una settimana. Le cinque sedi del centro congressi ed esposizioni forniranno oltre 3.000 posti letto.

Intanto gli USA, l’Italia e altri paesi hanno deciso di chiudere i consolati a Shanghai, soprattutto come conseguenza dello stretto lockdown e questo ha causato una certa insoddisfazione fra le autorità cinesi. Nello stesso tempo la strategia Covid Zero sta avendo dei forti impatti sulle catene logistiche, con il 51% delle aziende tedesche di logistica che stanno avendo delle grosse difficoltà per il lockdown a Shanghai

 


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