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Crollo dell’attività manifatturiera in tutta l’eurozona. In controtendenza la GB del futuro Brexit.

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manifatturaLucca

Il primo mese dell’anno se ne andato e già arrivano dei “bei” risultati per l’industria manifatturiera italiana ma anche europea dell’area euro.
L’indice manifatturiero delle PMI nell’eurozona segna un brusco calo da 53,2 punti di dicembre a 52,3 di gennaio 2016.
Nell’Italia delle riforme renziane, l’indice dell’attività manifatturiera, che dovrebbe essere il motore dell’economia nazionale, sempre a gennaio di quest’anno, crolla letteralmente da 55,6 punti di dicembre a 53,2 di gennaio 2016.
In controtendenza, guarda caso, solo la Gran Bretagna, fuori dall’euro, dove guadagna nel primo mese del 2016, un aumento dell’attività manifatturiera a 52,9 punti dal 52,1 di dicembre 2015. I risultati economici favorevoli per il governo di Londra a differenza dal resto dell’Europa della moneta unica, porteranno sempre di più i suoi cittadini a voler uscire dalla gabbia europea con il referendum sul Brexit.

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http://www.tradingeconomics.com/united-kingdom/manufacturing-pmi

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http://www.tradingeconomics.com/euro-area/manufacturing-pmi

 

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Il crollo sistematico dell’attività manifatturiera di questo inizio 2016 in tutta l’area euro, compresa la Germania che segna una netta flessione da 53,2 di dicembre all’attuale 52,3, denota che l’intera economia del continente si sta avvitando su se stessa. Nell’impossibilità di trovare altri sbocchi per ottenere competitività nei mercati, ovvero tramite la flessibilità di quelle che erano le rispettive monete nazionali, gli Stati dell’eurozona, per tentar di esportare a livello continentale ed extra europeo, continuano la loro “gara” a ridurre salari e precarizzare, deprimendo quindi le domande interne ed innescando un circolo vizioso di deflazione-disoccupazione che avrà conseguenze sull’andamento delle attività industriali e manifatturiere.
Inutile dire che le misure adottate dalla BCE per l’espansione monetaria con obiettivo un’inflazione al 2% detto QE sono alquanto inutili, dal momento che manca quell’anello di congiunzione perchè arrivi liquidità nel ciclo economico reale. Dal lancio del QE avviato nel marzo dell’anno scorso, ad oggi, l’inflazione dell’eurozona segna appena un 0,4% segno appunto che l’economia reale è rimasta cristallizzata e i dati non smentiscono.


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