Analisi e studi
Crollano gli ordini per l’industria USA. Che farà Biden?
Cattive, anzi pessime, notizie per la manifattura USA: gli ordini all’industria negli Stati Uniti sono diminuiti del 3,6% su base mensile nell’ottobre 2023, a seguito di un aumento del 2,3% rivisto al ribasso a settembre e peggiore delle previsioni di mercato di un calo del 2,8%.
Si tratta del calo più grande dall’aprile 2020, segno che il settore industriale sta soffrendo di tassi di interesse elevati e inflazione. Gli ordinativi di mezzi di trasporto sono diminuiti del 14,7%, in particolare di aerei e componenti non destinati alla difesa (-49,6%).
In calo anche gli ordini di materiale elettrico, elettrodomestici e componenti (-1,1%), macchinari (-0,3%) e metalli primari (-0,3%). Sono invece aumentati gli ordini di prodotti in metallo (0,4%) e di computer e prodotti elettronici (0,3%).
Escludendo i trasporti, gli ordini alle fabbriche sono diminuiti dell’1,2% ed escludendo la difesa, gli ordini sono diminuiti del 4,2%. Quindi senza gli ordini della difesa sarebbe stato peggio.
Ecco un grafico a breve termine:
Vediamo come il calo è il più forte nell’ultimo anno. A questo punto vediamo su un profilo quinquennale:
Se togliamo il periodo 2020-21, scosso e caotico per il covid, stiamo tornando allo “Spleen” industriale del 2018-19. Lo stimolo è finito, gli interessi sono considerati alti e l’industria lo paga. Clamoroso il crollo degli ordini nel settore dell’aviazione, che fa presagire dei grossi problemi per la Boeing, principale attore nel settore.
Mi sa che qualcuno deve trovare il modo per rilanciare la manifattura USA e questo òpuò avvenire o con un aumento dei consumi, o con una liberalizzazione delle norme che frenano la crescita in modo indiretto, o con la spesa pubblica, anche militare. Alla fine Biden, se vuole sperare di conservare il posto, dovrà fare qualcosa.
Inoltre questi dati rendono ancora più probabile un ribasso dei tassi di interesse della FED, quindi avremo una spinta alla valorizzazione di titoli, oro e borsa.
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