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Crollano gli acquisti di petrolio Europei, che è l’uomo morto economico mondiale

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I dati di dicembre sulle importazioni di petrolio in Europa sono stati estremamente negativi. Dopo un novembre già non brillante ecco di quanto si sono ridotti a fine anno:

 

  • Francia (-124,000 bpd)
  • Italia (-38,000 bpd)
  • il Regno Unito (-36,000 bpd)
  • i Paesi Bassi (-85,000 bpd)
  • Germania (- 302,000 bpd)

I dati sono interessanti perchè da un lato mostrano quanto profonda sia la crisi paese per paese. Senza petrolio non c’è energia e non c’è chimica, per cui questo dato ci  dice la verità, almeno nel breve periodo, su come va l’industria in ogni paese. Senza energia non c’è produzione industriale in nessun settore e non ci sono trasporti dei prodotti, se non si consuma petrolio vuol dire che non c’è economia. Nel lungo periodo ovviamente le cose sono diverse, esisteranno fonti energetiche alternative, ma queste non si mostrano da un mese all’altro…

Ci sono due dati interessanti:

  • la Francia è un importatore inferiore rispetto ai Paesi bassi ed all’Italia,  eppure ha un calo più sensibile, triplo rispetto a quello italiano. Effetto della nuova politica energetica, ma così rapidi? Strano. In teoria i dati industriali francesi sono migliori di quelli italiani, ma il calo delle importazioni è tre volte quello italiano….
  • in tutto il calo è stato pari a 755 mila barili a dicembre, per tutta Europa. Per dare l’idea è metà degli acquisti petroliferi del Belgio. Una cifra molto forte, che pone l’Europa, e non la Cina , come il appese che causa problemi dal punto di vista energetico, in un momento in cui gli USA aggiungono 43 mila barili di estrazione al giorno.

La produzione industriale europea comunque è in crisi e le importazioni energetiche lo mostrano chiaramente, anzi mostrano che la distribuzione non potrebbe essere esattamente quellla che mostrano le statistiche. Come fa la Francia a crescere senza importare petrolio? Si potrebbe pensare che,  a causa delle manifestazioni dei Gilet Gialli che spesso bloccano le raffinerie, le importazioni si siano spostate in Italia e nei Paesi Bassi, ma anche questi ultimi sono in forte contrazione. Tutto questo fa sorgere dei dubbi sui dati.

 


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