Analisi e studi
Crolla la produzione industriale nell’Area Euro, la colpa non è della Germania
Crollo a gennaio della produzione industriale nell’area euro. Le aziende non stanno investendo, e poi la produzione industriale in Paesi Bassi e Francia è in calo, in un caso anche molto forte
La produzione industriale nell’Area Euro cade e anche sonoramente a gennaio rispetto a dicemente 2023, ma questa volta la colpa non la si può dare alla Germania.
La produzione industriale nell’Area Euro è crollata del 3,2% mese su mese a gennaio 2024, segnando una netta inversione di tendenza rispetto alla crescita dell’1,6%, rivista al ribasso, registrata a dicembre, e andando molto peggio rispetto alle previsioni del mercato che prevedevano un calo dell’1,5%.
Si è trattato della contrazione più forte dell’attività dal marzo dell’anno precedente e del secondo calo più consistente dall’indomani dell’epidemia di COVID-19 nell’aprile 2020, soprattutto a causa di uno sconcertante calo del 14,5% nella produzione di beni strumentali. Questo significa che a livello europeo le aziende non stanno investendo, e hanno smesso di farlo in modo clamoroso.
Inoltre, la produzione è diminuita anche per i beni durevoli (-1,2% rispetto all’1,0% di dicembre) e per i beni di consumo non durevoli (-0,3% rispetto al -2,2%). Tuttavia, la produzione di beni intermedi ha registrato un notevole aumento del 2,6%, riprendendosi da cinque mesi consecutivi di contrazione o stagnazione, mentre la produzione di energia è cresciuta dello 0,5%, segnando il quarto periodo consecutivo di espansione.
Ecco il relativo grafico
Quindi l’industria UE non solo produce poco, ma non sta investendo e quindi, in prospettiva, perderà posizioni anche in futuro.
Se valutiamo invece quale sia stato sia il paese con una maggiore responsabilità in questa caduta, la colpa , questa volta non è della Germania, che ha visto un aumento della produzione industriale in gennaio rispetto a dicembre (ma non illudetevi, gli ordini sono crollati)
Anche Italia e Spagna hanno visto un incremento. Chi a quindi visto un calo così forte?
Prima di tutto la Francia con il calo dell’1,1% legato anche agli sciperi che hanno fermato, o rallentato, le raffinerie, per cui il calo potrebbe essere visto come congiunturale
Ma il vero crollo c’è stato nei Paesi Bassi, con un calo su mese del 3,8%
In questo caso il calo su base annua è del 4%, indicando come l’industria dei Paesi Bassi sia in grossa difficoltà,al limite della deindustrializzazione.
Ovviamente questi problemi vengono ignorati dalla autorità europee, troppo impgneate ad inseguire le proprie utopie ambientaliste. Invece proprio le aziende dovrebbero essere al centro delle preoccupazioni della uautorità.
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