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Crisi immobiliare USA: Brookfield fa default su una serie di prestiti

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Con le recenti tensioni nel settore bancario regionale, il sentiment del settore immobiliare commerciale (CRE) statunitense – e in particolare quello dei complessi dedicati ad uffici- è diventato negativo, mentre gli investitori si preparano a potenziali effetti di ricaduta del rallentamento economico Nel frattempo continuano a fare notizia le insolvenze di alto profilo, e i mutuatari si trovano ad affrontare costi di servizio del debito più elevati con il rifinanziamento che diventa molto più difficile, il tutto mentre quest’anno ci saranno scadenze per 400 miliardi di titoli obbligazionari.

L’ultima notizia che alimenta le preoccupazioni per una potenziale crisi del settore CRE riguarda l’inadempienza di un fondo della Brookfield Corp. su un mutuo di 161,4 milioni di dollari per dodici edifici per uffici a Washington, DC.

Secondo Bloomberg, il prestito è stato trasferito a un servicer speciale che sta lavorando con “il mutuatario per eseguire un accordo di pre-negoziazione e per determinare il percorso da seguire”.

La società dii valutazione dei valori immobiliari Green Street ha dichiarato che il valore degli uffici a Washington è sceso del 36% a marzo rispetto a un anno fa, a causa dell’aumento dei posti vacanti e della crescita del lavoro remoto e ibrido dopo Covid. Il metro di paragone per misurare l’andamento dell’occupazione degli uffici è ancora il dato fornito da Kastle Systems. L’occupazione media degli uffici a Washington, DC, è solo del 43% e deve ancora tornare ai livelli pre-pandemia. Quindi con così tanti uffici vuoti è ovvio che i prezzi precipitino.

Brookfield ha anche mancato il rimborso del debito legato a due edifici di Los Angeles, la Gas Company Tower e la 777 Tower. Un portavoce della società ha attribuito alla pandemia la responsabilità delle difficoltà del CRE.

“Sebbene la pandemia abbia posto problemi agli uffici tradizionali in alcune parti del mercato statunitense, ciò rappresenta una percentuale molto ridotta del nostro portafoglio”.

Brookfield potrebbe essere la prima di una serie di società che non riescono a onorare i propri prestiti per uffici. Abbiamo sottolineato che lo stato del mercato CRE è in condizioni disastrose, in quanto i tassi di morosità dei vari tipi di immobili, in particolare degli uffici, sono in aumento. L’ambiente dei prestiti si sta facendo più difficile in vista delle scadenze di 400 miliardi di dollari di debito CRE di quest’anno.

Nel frattempo, il crollo della Silicon Valley Bank (e di altre banche regionali) ha messo sotto la lente d’ingrandimento le banche regionali e i loro portafogli di prestiti CRE rimangono una preoccupazione significativa. Come illustrato di seguito, dai dati di JPM al febbraio 2023, le banche regionali rappresentano un impressionante 70% del totale dei prestiti CRE in essere, esclusi i prestiti multifamiliari, i terreni agricoli e i prestiti edilizi.

A questo punto  i CRE rischiano di diventare un grosso problema per il sistema creditizio USA, soprattutto per le banche di piccole dimensioni. Se dovesse continuare l’aumento dei tassi di interesse a fronte di un calo nei depositi potremmo assistere ad un altro capitolo della crisi del credito.

 


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